Desulo, il restauro del simulacro della "Vergine dormiente": “Simbolo della storia della comunità”
Un simbolo di Desulo. La storia civile e religiosa. In pochi mesi è stato completato il restauro della scultura lignea della Dormitio Virginis. Il “nuovo” simulacro è stato esposto nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate. Un momento molto atteso dai fedeli. La scultura della Dormitio Virginis, meglio nota come la Vergine dormiente o Assunta, è stata realizzata nel 1869 dall’artista desulese Giuseppe Zanda che poi l’ha donata alla sua comunità. È l’emblema per eccellenza della sfera religiosa, devozionale e tradizionale del paese barbaricino. Fu da subito venerata nella ‘vecchia’ chiesa parrocchiale attualmente in fase di restauro architettonico. La statua è adagiata su un letto realizzato in legno intagliato e policromato, frutto del lavoro, nel XVII secolo, di maestranze locali. In prima linea per il restauro, voluto dal parroco don Marco Floris, l’architetto Luca Nonnis, direttore dell’ufficio parrocchiale per i Beni sacri culturali, a cui è stata affidata la direzione del progetto di recupero attuato dall’impresa di Annalisa Deidda con sede a Sinnai. “Il restauro della Dormitio Virginis – sottolinea Nonnis - è un esempio eccellente di tutela tecnico‑artistica, che unisce rigore diagnostico e delicatezza estetica. Giuseppe Zanda emerge come importante interprete dell’arte scultorea dell’Ottocento, le cui opere, continuano a essere vive testimonianze di fede e identità territoriale”. Oggetto di restauro anche altre opere di Zanda raffiguranti rispettivamente San Daniele martire, San Giovanni Battista e San Nicola Vescovo. Il progetto di restauro è stato sostenuto da un finanziamento regionale (nel video l’intervista dell’architetto Luca Nonnis).