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Dermatite atopica, i pazienti chiedono riconoscimento e tutele
22 ottobre 2025 alle 17:10
Roma, 22 ott. (askanews) - La dermatite atopica è la più comune malattia infiammatoria cutanea nel mondo, con numeri in aumento, e l'Italia è tra i Paesi europei con la maggiore prevalenza, con una stima di circa 3 milioni di persone che ci convivono. Una patologia che genera una spesa annua di oltre 20 miliardi di euro e, oltre a stravolgere la vita delle persone affette a causa del prurito severo e incessante, è gravata da un vuoto legislativo che va colmato. Con l'obiettivo di dare visibilità alla patologia, diffondere informazione, ma soprattutto riportare all'attenzione del Governo i temi più urgenti legati alla malattia, le associazioni di pazienti e società scientifiche ANDeA, ADOI, SIDAPA e SIDeMaST hanno organizzato un evento alla Camera dei Deputati per fare il punto della situazione, nella convinzione che conoscenza della patologia, visibilità dei pazienti, ascolto dei bisogni e risposte concrete siano le strade da percorrere affinché chi convive con la dermatite atopica venga curato in modo rapido, appropriato, efficace ed equo.Antonio Costanzo, Vice Presidente Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse: "La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle, caratterizzata da chiazze eritematose, eczematose noi diciamo, e da un forte prurito. Queste due cose hanno un impatto sulla qualità della vita dei pazienti molto elevato, perché per esempio possono impedire di dormire la notte e possono influire anche sulla stigmatizzazione del paziente quando le chiazze sono visibili".Mancato riconoscimento ufficiale come malattia cronica recidivante; forte frammentazione dello scenario assistenziale, in particolare della presa in carico, con inevitabili e gravi ritardi della diagnosi; accesso non equo alle terapie innovative: sono queste le principali criticità legate alla dermatite atopica che per le associazioni è gravata da un importante vuoto legislativo che va colmato senza ulteriori rinvii.Mario Coccioli, Presidente Associazione Nazionale Dermatite Atopica OdV: "Siamo qui come ANDeA per presentare la raccolta firme, affinchè la dermatite atopica venga inserita nel Piano nazionale delle Cronicità e finalmente anche nei Lea, nei Livelli essenziali di assistenza. Affinchè anche i pazienti affetti da dermatite atopica possano trovare un riconoscimento sociale, normativo in questo Paese".Con un Manifesto in 6 punti i pazienti chiedono dunque alle Istituzioni e al Legislatore di affrontare le principali urgenze legate alla malattia: il riconoscimento ufficiale della patologia come cronica invalidante, passaggio essenziale per il suo inserimento nel Piano Nazionale delle Cronicità e nei Livelli Essenziali di Assistenza; e adeguate tutele sanitarie, sociali e finanziarie per un effettivo miglioramento della qualità di vita dei pazienti, con un più equo accesso a prestazioni e terapie innovative.On. Ilenia Malavasi, membro XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati: "E' necessario che le istituzioni agiscano affinché questa patologia venga riconosciuta nei Lea, rientri nel Piano nazionale delle cronicità proprio per garantire un accesso equo e la possibilità che tutti i cittadini abbiano la garanzia di poter fruire di farmaci innovativi e per garantire quell'universalità e quella presa in carico omogenea che oggi manca a livello nazionale".Per perorare le proprie istanze, associazioni e società scientifiche hanno lanciato per la prima volta una call to action di raccolta firme nazionale rivolta ai cittadini, che potranno aderire alla chiamata sul sito www.andea.it.