Sotto scacco dei vandali che non risparmiano neppure parte esterna della Torre Aragonese. Quella che rappresenta il simbolo della città di Porto Torres oggi è soltanto immagine di degrado e incuria, uno spettacolo di devastazione tra vetri rotti, finestre divelte, epigrafe imbrattata e contatori senza alcuna protezione di sicurezza.

Raid vandalici che si susseguono nel sito storico unico per bellezza e maestosità. Tutto attorno pali divelti, sporcizia, erbacce e cumuli di lattine lasciate da incivili che hanno trasformato quel luogo, ai piedi della torre, in una vera discarica. Dalla finestra sempre aperta, che si affaccia sulla darsena pescherecci, si lascia il via libera ai piccioni e altri volatili, liberi di lasciare tracce guano all'interno e una grave situazione igienico sanitaria.

"Nessuna pietà per questo monumento che ha oltre 700 anni di storia", lamenta uno dei turisti che si appresta a fotografare la Torre edificata nel 1325, per decisione dell'ammiraglio aragonese Carroz, e oggi in area comunale. Ma questo non giustifica l'oblio nel quale è stata abbandonata dalle istituzioni, a qualsiasi livello, uno stato di degrado che si accomuna ad altri monumenti della città. Le mura perimetrali sono talmente critiche che evidenziano crepe e fessure di notevole dimensione. L'ultimo sopralluogo della Soprintendenza archeologica risale a due anni fa, all'interno vecchie masserizie che si erano accumulate nei locali e una forte presenza di piccioni che avevano creato uno manto di guano sul pavimento. Da allora nessun altro interesse. L'area è rimasta terra di nessuno.
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