Quella di via Bazzoni doveva diventare la piscina comunale di Porto Torres, ora è un rudere, una potenziale bomba ecologica utilizzata da anni come discarica, con piante rampicanti dappertutto e topi come suoi abitanti.

Avrebbe dovuto essere costruita da una società privata (a cui sarebbe andata la gestione), a compensazione della mancata realizzazione da parte della stessa degli standard pubblici, dopo le urbanizzazioni eseguite nel vicino quartiere Oleandro.

Tale società, previo consenso dell'allora Amministrazione comunale, ha demandato la costruzione ad una terza, che dopo avere iniziato i lavori nel 2006 li ha poi interrotti per difficoltà finanziarie. La conseguenza è stato un contenzioso tra le due società stesse e dal 2008 il blocco totale dell'opera.

Ora la struttura, tra l'altro non più conforme alle nuove regole per le piscine, soprattutto per ragioni di sicurezza, non solo di decoro, va demolita. La demolizione e il ripristino delle cose hanno i loro costi, allo stato attuale anche notevoli. La domanda è perciò sempre la stessa: chi paga?
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