Giuseppe Brotzu, una "piccola" targa per ricordare un grande scienziato: scoprì un importante antibiotico
Una piccola targa all’esterno degli Istituti Biologici dell’Università degli Studi di Cagliari in via Porcel per ricordare la sede operativa di uno dei più grandi scienziati della sanità pubblica mondiale, Giuseppe Brotzu.
Nell’Istituto è ospitato il luogo di lavoro dove identificò uno dei più importanti e dei più prescritti antibiotici nella storia, la cefalosporina.
Ignác Semmelweis, riconosciuto come il “salvatore delle madri” per l’identificazione dell’intervento preventivo della febbre delle puerpere, è ricordato a Budapest con un museo. Alexander Fleming nel 1928 scoprì l’azione benefica della penicillina e ricevette il premio Nobel. Meno di vent’anni dopo l’igienista sardo con il collaboratore Antonio Spanedda identifica nelle acque di Su Siccu una sostanza efficace contro il tifo, malattia batterica a trasmissione fecale-orale. “Nemo propheta in patria” direbbero i latini: sebbene gli sia stata dedicata una strada e il più importante ospedale dell’isola, sarebbe auspicabile gli venisse dedicato anche un museo come all’illustre collega Ignác Semmelweis.
Nato nel 1895, dopo la laurea in medicina, Brotzu si dedicò agli studi sulla malaria, malattia che da secoli affliggeva l’isola. Iniziata l’attività accademica grazie a contatti con un medico inglese nel periodo del secondo conflitto mondiale, sulla scia della scoperta di Fleming, fece inviare campioni biologici all’estero per la purificazione e la determinazione di questa sostanza magica cosi efficace nel combattere una malattia infettiva mortale.