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Conclave, le voci dei cardinali a Roma: "il campo è sempre più aperto"
05 maggio 2025 alle 15:30aggiornato il 05 maggio 2025 alle 18:58
Roma, 5 mag. (askanews) - Decimo giorno di riunione in Vaticano per i cardinali che dibattono dell'elezione del futuro Pontefice prima dell'inizio del Conclave nella cappella Sistina. Le congregazioni generali a porte chiuse sono le prove generali che riuniscono i prelati giunti a Roma dai quattro angoli della terra, dai cinque continenti dove arriva il potere della Chiesa cattolica. Circondati dai giornalisti in piazza San Pietro, a volte si sottraggono alle telecamere. A volte si concedono pur avendo poco da dire: nessuno ovviamente fa nomi, anche ricordando la massima d'oro: chi entra Papa in Conclave esce Cardinale. L'incertezza regna sovrana e quindi le domande diventano generiche: quanti giorni durerà? come dovrà essere il nuovo Pontefice dopo Francesco?"Stavo pensando in tre o quattro giorni, sì, come accadeva prima. Un pastore, un padre o un pastore è qualcuno che si prende cura, che preserva l'unità della Chiesa e l'integrità della fede, ma anche qualcuno che comprende le sfide di oggi, sa dialogare, difendere i poveri e promuovere la pace nel mondo" dice Louis Raphael Sako, Patriarca di Bagdad.Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, Arcivescovo di Giacarta, dice: "Al momento non so niente, è la prima volta che sono qui nella riunione dei cardinali".Fernando Natalio Chomalì Garib, Arcivescovo Metropolita di Santiago del Cile, spiega "Quello che sto facendo è osservare, ascoltare, vedere persone che arrivano dalla Mongolia, che lavorano nella Curia, che sono accanto ai più poveri in America Latina, in Africa. Questo è molto bello, è una ricchezza, e per questo penso che faccia bene a tutti noi, credenti e non credenti. Credo che anche questo sia l'eredità di duemila anni di vita ecclesiale e anche l'eredità di Papa Francesco".Per Joseph Coutts, Arcivescoco Emerito di Karachi, Pakistan, "Il fight non è ancora cominciato".Anthony Poola, Arcivescovo Metropolita di Hyerabad, dice "Papa Francesco, non c'è dubbio, era un buon leader, un padre misericordioso e, come sai, si è preso cura della Chiesa Universale. Ora però bisogna comprendere che dobbiamo scegliere un successore di San Pietro".E per Jean-Paul Vesco, Cardinale di Algeri, "In questi giorni, invece di restringere il campo, come si potrebbe immaginare avvicinandosi alla persona che sarà nominata, no, al contrario, si è ampliato il campo, si è aperto moltissimo, e questo è qualcosa di bello."