Coldiretti al Brennero, la protesta degli agricoltori sardi: "Stop al cibo contraffatto"

08 aprile 2024 alle 13:48aggiornato il 08 aprile 2024 alle 13:49

Hanno sfidato le difficoltà del viaggio per raggiungere il valico del Brennero e dire «stop al cibo contraffatto», per proteggere le aziende sarde e il made in Italy. Sono le centinaia di agricoltori e allevatori che dall’Isola – dal Sassarese al Nuorese, passando per la provincia di Oristano e Cagliari – hanno deciso di raggiungere i colleghi, da tutto il resto d’Italia, che si sono riuniti nel “luogo-simbolo” per il passaggio dei prodotti.

In due giorni – secondo le stime – saranno oltre 10mila i soci Coldiretti riuniti in manifestazione per alzare la voce a tutela della salute dei consumatori e in difesa del reddito delle aziende. Con la collaborazione delle forze dell’ordine, stanno controllando il contenuto di tir, camion frigo, autobotti, un’azione «resa necessaria dagli arrivi incontrollati di alimenti dall’estero che spesso non rispettano le stesse regole di quelli nazionali e fanno così concorrenza sleale alle produzioni italiane facendo crollare i prezzi pagati agli agricoltori», si legge in un comunicato dell’associazione di categoria.

In arrivo al Brennero – con le centinaia di agricoltori e allevatori sardi – ci sono i vertici dell’associazione regionale con il presidente e direttore, Battista Cualbu e Luca Saba, i presidenti e direttori di tutte le province isolane, il consiglio regionale Coldiretti Sardegna e i tantissimi rappresentanti delle aziende isolane, tutti uniti per difendere l’Italia e la Sardegna dall'import sleale e dall'arrivo di prodotti di bassa qualità che diventano falso cibo italiano. Un problema enorme per i produttori sardi soprattutto in quei settori sotto attacco che colpiscono il reddito delle aziende immettendo prodotto a basso costo, di dubbia provenienza e spesso spacciato per italiano.

(Unioneonline/v.f.)