Cannes, in "Dalloway" l'impatto dell'IA sulla creazione artistica

16 maggio 2025 alle 11:50
Cannes, 16 mag. (askanews) - Si parla sempre di più di IA, anche al Festival di Cannes. Gli stessi film pongono domande sul futuro dell'uso di questa tecnologia e affrontano le paure che se ne faccia un uso sbagliato, come in "Dalloway" del regista francese Yann Gozlan, presentato nella proiezione di mezzanotte, che racconta la storia di una scrittrice che ha perso da tempo l'ispirazione, interpretata da Cécile de France.Per scrivere il suo libro, viene assistita da un'intelligenza artificiale generativa, Dalloway - doppiata dalla cantante francese Mylène Farmer - che diventa però sempre più invadente, crea dipendenza, facendole perdere le sue convinzioni. Il film è un thriller psicologico in cui Yann Gozlan si interroga sull'impatto della tecnologia sulla creazione artistica. "Viviamo in un'epoca in cui, in ogni caso, c'è questa angoscia, questa minaccia quasi esistenziale - ha spiegato l'attrice - il film è un modo abbastanza allegorico di porre questa domanda profonda: e se gli esseri umani diventano inutili, allora non hanno più alcun significato? Non ha più senso esistere?".E il regista ha dichiarato: "La domanda è: a che punto questo strumento può sostituirsi a noi? È questo che mi preoccupa, e soprattutto che dando così tanto di te stesso a questa intelligenza artificiale, non perderemo alla fine alcune facoltà come la creatività? ChatGPT ad esempio, a forza di usarlo, ci farà perdere la capacità di scrivere? È una domanda che mi pongo e penso che da qualche parte, quando si delega un compito, a forza di delegarlo, si perde la capacità di eseguirlo".