Cagliari, flash mob dei giornalisti sardi contro la legge bavaglio

01 febbraio 2024 alle 14:41aggiornato il 01 febbraio 2024 alle 18:20

Tappa a Cagliari della mobilitazione nazionale promossa della Fnsi contro la cosiddetta legge bavaglio. Giornalisti e giornaliste della Sardegnas si sono ritrovati davanti alla Prefettura, in piazza Palazzo, per un flash mob organizzato da Fnsi, Assostampa e Ordine regionale dei giornalisti, presente la segretaria nazionale della Federazione della stampa, Alessandra Costante.

Una delegazione del sindacato, dell'Ordine e di Giulia giornaliste Sardegna è stata ricevuta dal prefetto Giuseppe De Matteis, a cui è stata consegnata la lettera-appello in cui si chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare la legge. Lo scorso dicembre, la Camera dei deputati ha approvato un emendamento del deputato Enrico Costa per modificare il codice di procedura penale e vietare la pubblicazione (per intero o per estratto) delle ordinanze di custodia cautelare fino alla fine dell'udienza preliminare. Il testo approvato alla Camera ora è all'esame del Senato: per la Fnsi, costituisce una gravissima violazione dell'articolo 21 della Costituzione e va oltre la direttiva europea che non è diretta ai giornalisti.

"I giornalisti italiani sono mobilitati per salvaguardare la dignità della loro professione e tutelare il diritto dei cittadini a essere informati, correttamente e tempestivamente", ha spiegato Alessandra Costante, "Da ogni piazza chiediamo al presidente della Repubblica di non firmare la legge di delegazione europea che contiene la norma 'bavaglio' proposta da Enrico Costa. Le leggi bavaglio", ha chiarito, "mirano a delegettimare e rendere difficile il lavoro dei giornalisti. È una questione di dignità delle nostra professione e della voglia di restringere il campo del diritto di cronaca che molte forze poltiche hanno. Questa però",  ha precisato la segretaria della Fnsi, "non è una battaglia contro il governo, il deputato Costa è di Azione, c'è tuttavia una voglia trasversale, loro la chiamano garantista, di limitare il diritto di cronaca e ci mettono in contrasto con le loro norme cosiddette garantiste facendoci risultare come manettari e forcaioli. Non è vero: noi vogliamo solo ed esclusivamente fare il nostro lavoro, farlo bene e informare i cittadini tempestivamente e correttamente".