TG VIDEOLINAUltime Edizioni
A Venice Immersive 2025, Hollywood testa il futuro dell'intrattenimento
16 luglio 2025 alle 16:40
Milano, 16 lug. (askanews) - Alla Mostra del Cinema di Venezia c'è uno spazio di visione interattiva. Dove si attraversano corpi, mondi, identità. È l'isola del Lazzaretto Vecchio. Un tempo ospedale per anime in quarantena. Oggi, cattedrale laica della realtà immersiva. Benvenuti a Venice Immersive 2025, in programma dal 27 agosto al 6 settembre, il festival dove il cinema smette di essere schermo e diventa esperienza.Nove anni fa, la Biennale di Venezia è stata la prima istituzione al mondo a credere in questo linguaggio d'arte nascente, investendo nella creazione di uno spazio festivaliero dedicato a tutte le forme di realtà virtuale e immersiva: XR, VR, MR, Immersive. Oggi, quello spazio è un avamposto creativo e una piattaforma d'innovazione. Come il cinema alle origini, che portò meraviglia prima ancora di diventare industria, anche l'immersivo ha vissuto la sua stagione pionieristica, fatta di sperimentazione, visione e futuro. Ora, comincia a strutturarsi, attirando investimenti e interesse su scala globale.A guidare questo cammino fin dalla prima edizione, i visionari curatori Liz Rosenthal e Michel Reilhac. "Quando parliamo di progetti come Asteroid o submerged, che sono due megaproduzioni hollywoodiane, si tratta un po' di esperienze di ricerca e sviluppo. Dal punto di vista della comunità immersiva è emozionante perché porta un livello di intrattenimento che molto seduttivo per il pubblico di massa e per i media", dice Reilhac"La tecnologia si sta evolvendo e sta cambiando e sta attirando narratori che non erano molto interessati al gaming, che è invece la direzione verso cui stavano spingendo i costruttori di strumentazioni immersive. Noi abbiamo notato un trend che potremmo propriamente definire cinematografico", conferma Rosenthal.Venice Immersive 2025 propone esperienze che esplorano memoria e sogno, azione e rituale, materia e fantasma. Con Asteroid, il regista hollywoodiano di blockbuster Doug Liman (The Bourne Identity) trasporta il pubblico in un thriller immersivo ambientato su un asteroide, dove un'intelligenza artificiale coinvolge lo spettatore in una conversazione capace di determinare il finale.Alien Perspective di Jung Ah Suh evoca l'eredità visionaria di Carlo Rambaldi: un universo pittorico e architettonico riattivato come sogno vivente per una nuova generazione. In Black Cats & Chequered Flags, l'artista italiana Elisabetta Rotolo - leader nella produzione immersiva e fondatrice del MIAT (Multiverse Institute for Arts and Technology) - ci fa rivivere l'adrenalina di Alberto Ascari, due volte campione del mondo di Formula 1, in un'esperienza MR multiplayer che ci rende parte della sua squadra e del suo destino.E poi Edward Berger, vincitore degli Oscar al miglior film internazionale per Niente di nuovo sul fronte occidentale (2023) e della migliore sceneggiatura per Conclave (2025), presenta Submerged, prodotto da Apple Vision Pro, che ha scelto proprio Venezia per il suo lancio. Un segnale forte: l'industria dell'intrattenimento guarda sempre più all'immersivo per testare linguaggi, tecnologie e reazioni del pubblico.Dietro queste opere si cela un cambiamento profondo. Il cinema tradizionale attraversa una trasformazione, mentre l'industria si orienta verso esperienze più coinvolgenti e partecipative. Il pubblico non vuole più solo guardare una storia, vuole entrarci, viverla, esplorarla. Questo passaggio apre nuovi mercati, nuove economie, nuove prospettive. L'intrattenimento evolve: verso l'interattività, verso l'ibrido, verso il reale aumentato.Venice Immersive è anche laboratorio e incubatore. Con il Biennale College Immersive, autori selezionati da tutto il mondo ricevono tutoraggio, supporto alla produzione e spazi dedicati alla sperimentazione.Venice Immersive è il cuore pulsante della Mostra. Un battito silenzioso ma profondo, che riflette l'evoluzione del racconto visivo e sensoriale. E forse, un giorno, avrà un proprio calendario, una sede autonoma, un'identità distinta. Ma oggi, resta la testimonianza più autentica di come il cinema stia cambiando - non più solo qualcosa da osservare, ma un'esperienza da attraversare.E se il potere del cinema non è mai stato solo nello sguardo, ma nella metamorfosi che genera, con il linguaggio immersivo da semplici spettatori siamo diventati protagonisti del racconto.Servizio e interviste di Federica Polidoro