A Giffoni "Tu non sei sola": lo sport contro la violenza di genere

07 agosto 2025 alle 18:25
Giffoni, 7 ago. (askanews) - Uno spot senza parole contro la violenza di genere: "Tu non sei sola" è stato presentato al Giffoni Sport e vuole dar voce a tutte quelle donne che subiscono violenza fisica e verbale, attraverso una metaforica lotta al fianco di campioni dello sport. L'iniziativa si inserisce al Giffoni Film Festival nel più vasto programma sulle discipline sportive e del benessere psicofisico. Matteo Calveri, produttore per la società 'Summeet' di attività in ambito healthcare, parla di un progetto nato per scuotere le coscienze: "Tu non sei sola" è un cortometraggio che abbiamo avuto l'onore di produrre e che con grande orgoglio porteremo in giro per tutta l'Italia su un tema importantissimo e di alta sensibilità come quello della violenza di genere".A fianco dello spot, la presentazione del progetto 'Jk Defense Donna Forte', con il campione del Mondo, Europeo e Italiano di Karate Stefano Maniscalco, che insieme ad Emanuele Bruno (campione europeo di judo), ha dato una dimostrazione delle tecniche di autodifesa. La produttrice esecutiva, Lorena Rutigliano:"Purtroppo la violenza di genere non guarda il colore della pelle, tante donne ne sono coinvolte dobbiamo far capire a tutte le donne che no sono sole e possono appoggiarsi agli sportivi che possono insegnare autocontrollo e disciplina alle donne che si sentono sole"."Tu non vali niente", il mantra del violento, ripete lo spot su immagini di donne mute. Roberta Mastromichele è la cosceneggiatrice: "Qui al Giffoni è pieno di ragazzi, anche di ragazzini che ci hanno ascolto con attenzione e la nostra maggiore responsabilità è proprio sensibilizzare loro. E' lì che dobbiamo andare, partire da loro che saranno gli adulti di domani".Gilles Rocca, il regista, ha voluto uno spot muto: "l'impatto delle immagini è molto più forte rispetto a tante parole, le donne quando subiscono violenza spesso sono in silenzio fra le mura di casa... soprattutto spero che lo vedano gli uomini che sono quelli che vanno sensibilizzati".