Oliena.

Tragedia a caccia, indagato l’amico 

Il compagno di battuta che ha sparato ha ammesso le sue responsabilità 

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È indagato per omicidio colposo Giovanni Puligheddu, 71 anni, compagno di caccia di Andrea Puddu, l’allevatore di 58 anni morto domenica pomeriggio durante una battuta di caccia nelle campagne di Oliena. La tragedia si è consumata intorno alle 16.30 nella riserva di Sa Serra, non lontano dall’incrocio con Jumpadu, tra la statale 129 e la provinciale 18, dove il corpo di Puddu è stato portato dagli amici per cercare di velocizzare le operazioni di soccorso, visto che per l’ambulanza sarebbe stato praticamente impossibile raggiungerlo. Secondo una prima ricostruzione, Puligheddu e Puddu si trovavano in postazioni vicine quando, all’improvvisa uscita di un cinghiale, dal fucile dell’indagato è partito un colpo che ha raggiunto l’amico e compagno di caccia senza lasciargli scampo. Andrea Puddu, prima di accasciarsi a terra, si sarebbe spostato facendo qualche metro e spiegando che qualcosa lo aveva colpito.

Autopsia

Gli amici e i compagni di caccia presenti hanno immediatamente lanciato l’allarme, contattando il 118 e i carabinieri. I soccorsi sono arrivati sul posto, ma per l’uomo non c’era ormai più nulla da fare. Non è stato attivato l’elisoccorso. Nella tarda serata di ieri il medico legale Roberto Demontis è stato incaricato dal magistrato Jacopo Andrea Ghironi per eseguire l’autopsia. Questa mattina sarà l’esame sul corpo a confermare se, come emerso dal primo esame esterno, la vittima è stata colpita da almeno quattro pallettoni al torace, proiettili che non gli hanno lasciato scampo. Puligheddu, accompagnato dal suo avvocato Giovanni Angelo Colli, dopo la tragedia si è presentato in caserma e ha ammesso subito le proprie responsabilità in quella che viene definita una tragedia che segnerà profondamente la vita di tantissime persone. Puddu lascia un bimbo di 10 anni e la moglie, cuoca nella scuola elementare.

Licenza non rinnovata

Dagli accertamenti è emerso che il porto d’armi dell’indagato era scaduto da anni, con l’ultima visita medica di idoneità che sarebbe risalente al 2015, mentre deve essere effettuata ogni cinque anni e rinnovata con il resto della documentazione. Non solo, il fucile imbracciato da Puligheddu sarebbe stato caricato con munizioni spezzate, vietate dalla normativa per la caccia agli ungulati. Tutti i componenti della compagnia di caccia, all’arrivo dei soccorsi e dei carabinieri, erano provvisti di regolare vestiario ad alta visibilità. L’arma da cui è partito il colpo è stata posta sotto sequestro dai carabinieri. Spetterà ora ai rilievi tecnici stabilire se i pallettoni abbiano colpito direttamente Andrea Puddu per un errore di valutazione della linea di tiro verso la preda da parte di Puligheddu, o se invece alcuni proiettili siano rimbalzati in una tragica e imprevedibile fatalità. I carabinieri hanno ascoltato tutte le persone presenti e proseguono le indagini per chiarire l’esatta dinamica. Cordoglio dall’amministrazione.

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