Oramai è la tendenza generale, vacanze più corte e, chi può, magari in diverse puntate. E intanto che agosto si avvia agli sgoccioli e un primo bilancio lascia non propriamente soddisfatti gli operatori, va rilevato che in Sardegna l’estate 2025 sembra essere la prima vera grande prova di destagionalizzazione con maggio e giugno più che buoni, luglio e agosto non esaltanti («Sono diminuiti gli italiani», avvisano gli operatori), e un settembre che si annuncia molto positivo.
La tendenza
«Direi ottimo, abbiamo tante prenotazioni», conferma Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna. «Sono in programma diversi eventi, soprattutto sportivi, fra questi tre manifestazioni veliche, e altre iniziative. Tutti numeri che si sommano al turismo di settembre, tendenzialmente più intelligente perché può contare su prezzi meno cari, meno traffico e meno file rispetto all’alta stagione». Tante prenotazioni per settembre anche nel settore extralberghiero, rete che nell’Isola conta 46mila strutture regolari. «Ci sono, ma non moltissime», puntualizza Laura Zazzara, presidente dell’associazione b&b in Cagliari e Sardinia. «Va comunque considerato che noi lavoriamo tanto col last minute, e anche a maggio e giugno l’ospite tipo è stato quello che trova l’offerta conveniente di un volo, prenota e si fa qualche giorno di vacanza».
Il valore del clima
La speranza è dunque, «che settembre e ottobre siano buoni, perché fino a che ci sono i collegamenti aerei abbiamo sempre lavorato. Peggio sarà quando a fine ottobre il grosso dei voli verrà cancellato, ed è un peccato perché i turisti che vengono a Cagliari, e ovunque in Sardegna, ci dicono che verrebbero più volentieri nei mesi invernali perché per loro il nostro clima è mite, molto più gradevole del caldo estivo».Si confida dunque nei primi due mesi di dolce autunno, senza andare oltre perché la fine di ottobre, allarga le braccia il presidente di Federalberghi Sud Sardegna, «con la fine dei voli resta una deadline, una scure che ammazza tutto il turismo, almeno in questa parte dell’Isola. Se non si trova un accordo con le compagnie aeree, sarà difficile che le cose cambino».
Giù i pernottamenti
Intanto, un primo bilancio della stagione dice che, rispetto all’estate 2024, nelle strutture ricettive dell’Isola c’è stato un calo delle presenze di circa il 10%. «Sono diminuiti gli italiani in termini di permanenza, di giorni di vacanza, non tanto come arrivi», spiega Fausto Mura. Se cioè, «prima la vacanza durava sette, otto giorni, ora sono cinque, sei giorni al massimo». Una contrazione che finisce per segnare quello che definisce «un paradosso: l’aeroporto di Cagliari ha aumentato gli arrivi del 6%, e tuttavia, siccome la permanenza media è diminuita, in pratica sono diminuiti i turisti». Gli italiani poi, «hanno una capacità di spendita inferiore rispetto al passato, e questo si ripercuote su tutte le componenti del turismo e dell’accoglienza perché significa meno serviz i, noleggi, escursioni, bar, ristorante eccetera».
Le stanze vuote
Un calo registrato anche nell’extralberghiero. «Un anno fa non era così, agosto era pieno, soprattutto con gli italiani», spiega Laura Zazzara. «Adesso, passato Ferragosto, le strutture vuote sono tante. Ci sono pochi soldi, e i collegamenti per arrivare in Sardegna costano troppo. Perciò si scelgono destinazioni più economiche».
Relax in campagna
Una stagione invece ottima per il settore agrituristico. «Siamo una voce fuori dal coro», dice Maria Grazia Murrocu, responsabile di Donne Impresa Coldiretti Nord Sardegna e titolare, con la famiglia, dell’agriturismo “Sa Mandra” di Alghero. Il suo è un osservatorio sulla rete Terranostra (Coldiretti) della provincia di Sassari. «Da Pasqua, che segna l’inizio della stagione, abbiamo mantenuto presenze costanti. Quest’anno, addirittura, abbiamo dovuto chiudere le prenotazioni con larghissimo anticipo, ancor prima che in passato». A cosa è dovuto questo pienone? «C’è una richiesta che tende alle aziende molto piccole, quelle gestite da una famiglia che produce il cibo servito a tavola e dove il gusto racconta il territorio».
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