Miami. Sono giorni «importanti» per trovare una soluzione e porre fine alla guerra in Ucraina dopo quattro anni. Lo dice Volodymyr Zelensky ma lo pensano anche il segretario di Stato americano Marco Rubio, l'inviato di Donald Trump Steve Witkoff e il genero del presidente Jared Kushner, che si sono seduti al tavolo dei colloqui a Miami con una delegazione di Kiev guidata da Rustem Umerov, subentrato al dimissionario Andriy Yermak, travolto da uno scandalo di corruzione. Alla vigilia della partenza di Witkoff per Mosca, in settimana, le discussioni sono state «toste ma molto costruttive», secondo quanto riferito da una fonte alla Cnn. Soprattutto sono state affrontate alcune delle «questioni più delicate» per la risoluzione della guerra: territori e garanzie sulla sicurezza, i punti su cui nei colloqui a Ginevra non s'era trovato l'accordo. Secondo quanto riferito da un alto funzionario americano ad Axios «gli ucraini sanno cosa Washington si aspetta da loro». Umerov ha sottolineato che gli ucraini vogliono «garanzie affidabili e lungo termine». Le direttive di Zelensky, ha detto, «sono chiare: salvaguardare gli interessi ucraini, garantire un dialogo sostanziale e procedere sulla base dei progressi compiuti a Ginevra». Rubio dal canto suo ha parlato di colloqui produttivi anche se «resta molto lavoro da fare», e ha assicurato che Washington vuole «porre fine al conflitto e creare un meccanismo che consenta all'Ucraina di essere indipendente e sovrana». Gli Stati Uniti sperano che portare sul tavolo una serie di intese tra Washington e Kiev li aiuterà a fare progressi con il Cremlino. Tra i temi discussi a Miami anche un calendario per le elezioni in Ucraina.
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