A Oristano esiste un luogo in cui la solidarietà non segue il calendario e il Natale non è una ricorrenza, ma una responsabilità quotidiana. È la Mensa della Carità, presidio silenzioso e concreto per chi vive condizioni di povertà, fragilità e solitudine, capace di rispondere ogni giorno a bisogni diversi, sempre nel segno della discrezione e del rispetto della dignità delle persone.
Sono decine, in prevalenza uomini: quotidianamente passano dalla mensa per ritirare il cibo già cucinato. Persone che hanno una dimora, ma che attraversano difficoltà economiche e scelgono di mantenere riservata la propria condizione. A loro si affiancano una ventina di persone che ogni giorno si siedono nella sala da pranzo della mensa per consumare i piatti preparati dai volontari, trovando non solo un pasto caldo ma anche un momento di relazione e accoglienza.
A guidare e coordinare l’attività della Mensa della Carità è suor Gabriella Prinzis, punto di riferimento per utenti e volontari. Insieme a lei un gruppo affiatato di donne e uomini che si alternano in cucina, nella distribuzione dei pasti e nell’organizzazione degli aiuti. «Cerchiamo di rispettare i tempi e le storie di ciascuno – spiega suor Gabriella – molti vengono solo a ritirare il pasto e tornano a casa, ed è giusto che la loro situazione resti riservata. La dignità delle persone viene prima di tutto».
Un ruolo determinante è svolto dalla rete di solidarietà del territorio. Cittadini, supermercati, ristoranti e attività commerciali contribuiscono con donazioni di alimenti e materiali, affiancati dal supporto del Banco Alimentare. Ogni mese, grazie a questo sistema e a una verifica basata sull’Isee, suor Gabriella dispone la consegna di una grande scatola di alimenti di prima necessità a un centinaio di famiglie. Pasta, olio, farina, zucchero e altri prodotti essenziali diventano così un aiuto concreto per le spese quotidiane. «Senza questa rete non potremmo garantire continuità – sottolinea – la solidarietà è un lavoro di comunità».
Nel periodo natalizio, tra luci e tavole imbandite, la Mensa della Carità ricorda il significato più autentico delle feste: condividere, prendersi cura dell’altro, trasformare l’attenzione in gesti quotidiani. Un messaggio che parla alla città e che, giorno dopo giorno, continua a fare la differenza.
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