Londra. Una dozzina di F-35A americani per rafforzare l'arsenale nucleare britannico, integrarlo con la deterrenza Nato e allargare il potenziale non convenzionale dalla Royal Navy alla Raf, l’aviazione inglese. É questo il coniglio estratto dal cilindro del riarmo dal premier Keir Starmer, a margine del vertice dell'Aja. Un coniglio che non salta fuori a sorpresa, in realtà, tenuto conto che il Times lo aveva anticipato già alcune settimane orsono, quando lo stesso premier aveva illustrato una revisione della Strategia nazionale sulla sicurezza improntata all'evocazione di sinistri scenari di guerra dinanzi alle «minacce» attribuite a Paesi come la Russia, ma anche la Cina o l'Iran.
I 12 caccia made in Usa - che verranno forniti al Regno nei prossimi anni - sono dotati di doppia capacità, essendo in grado di caricare sia armi convenzionali sia ordigni atomici (pure di produzione americana). Downing Street ne rivendica l'acquisizione come «il più grande rafforzamento nucleare» del Paese da almeno trent’anni anni. Questo perché, nelle parole del primo ministro laburista, «la pace non può essere data più per scontata»: lo dimostrano le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, ma anche l'escalation del confronto nel Pacifico. L'iniziativa inglese si tradurrà nella restituzione di «un ruolo nucleare» all'aeronautica di Sua Maestà, «per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda».
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