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In Sardegna i minori  più poveri d’Italia e denatalità da record 

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I bambini e gli adolescenti sardi non vivono in condizioni ottimali: il 32,9% è in una situazione di povertà relativa, quelli a rischio di esclusione sociale sono il 41,1% dei giovani sotto i 18 anni, mentre il 30,5% vive in case con problemi strutturali e, quasi uno su due, in abitazioni sovraffollate. È quanto emerge dal rapporto 2024 e dal focus regionale di Crc, il gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, che analizza i diritti dei minori su scala nazionale, presentato ieri in Consiglio regionale dalla Garante Carla Puligheddu con il presidente dell'Assemblea Piero Comandini. Maglia nera anche per la natalità: nell’Isola soltanto il 12,7% della popolazione ha meno di 18 anni, contro il 15,1% del dato nazionale, attestandosi come ultima regione d’Italia. La natalità è ferma a 4,6 nati ogni mille abitanti, il livello più basso tra tutte le regioni italiane. Crescono invece le famiglie monogenitoriali, che raggiungono il 22,5%, superiore di 4,7 punti percentuale alla media nazionale.

Anche sull’abbandono scolastico i dati parlano chiaro: i giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno lasciato la scuola dopo le medie sono il 17,3%, la percentuale più alta d’Italia. Un altro dato negativo riguarda la speranza di vita alla nascita che in Sardegna è di 82,5 anni, inferiore alla media nazionale di 0,6 punti percentuale. Preoccupano i dati sulla sanità pediatrica: sono in calo i medici pediatri e le coperture vaccinali sono sotto la media. L’ambiente è, invece, un punto di forza: soltanto il 12,5% della popolazione è esposto a inquinamento da PM2.5 contro il 76,2 della media nazionale. Qualche segnale positivo: il 62,8% dei bambini pratica sport, più alto della media nazionale, e il 52,4% legge libri nel tempo libero.

«Sostegni carenti»

«In Sardegna – ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini - abbiamo dei record negativi in tantissimi settori su cui la politica si deve interrogare: la denatalità, l'abbandono scolastico, ma anche la migrazione. Dobbiamo ripartire dai diritti non solo dell'infanzia, ma anche delle famiglie». Per la Garante Puligheddu «si tratta di un quadro disastroso, che evidenzia le difficoltà che vivono le famiglie, a sostegno delle quali non esistono politiche adeguate». Alla presentazione anche il deputato e vicepresidente della commissione bicamerale sull’Insularità Silvio Lai. Che si è soffermato su due dati preoccupanti: l’aspettativa di vita alla nascita e la mortalità di 2,43 bambini ogni mille abitanti (2,57 a livello nazionale. Per il deputato ci sono dati molto differenti tra regioni e questo evidenzia un sistema sanitario nazionale, non più in grado di garantire in modo uniforme il diritto alla salute su tutto il territorio nazionale.

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