Carbonia. I 21 punti in classifica, e l’ultima squillante vittoria 2-0 contro la capolista Ilvamaddalena, fanno navigare il Carbonia nel mare della tranquillità.
Burrasca
Nata nella burrascosa estate del cambio del vertice societario (via dopo cinque anni di presidenza Stefano Canu, dentro Andrea Meloni con lo staff che annovera la vecchia gloria Checco Fele come direttore generale), la formazione mineraria guidata dal tecnico Graziano Mannu (successore di Diego Mingioni) si sta ritagliando spazi più di gloria che di patimento. La preparazione iniziata in ritardo dividendosi fra Calasetta e Narcao (lo Zoboli è stato di nuovo disponibile ai primi di novembre) hanno presentato il conto, ma dirigenza e gruppo tecnico vedono il bicchiere mezzo pieno: «Se volessimo dare un voto – analizza Fele – sarebbe un 6,5 che comunque è incoraggiante: se non si fosse ereditata una situazione difficile la squadra avrebbe sempre potuto esprimersi a livelli superiori, ma la vittoria contro l’Ilva rappresenta un acuto che si ha riempito d’orgoglio, un buon viatico per il 2026».
Problemi
Fele è realistico: «Non è che sono scomparsi i motivi per cui la squadra non ha reso come avrebbe potuto, ma la formazione allestita dal direttore sportivo Sebastian Puddu è di tutto rispetto e la speranza è di continuare con la stessa tranquillità vissuta sinora». L’obiettivo è la salvezza ma il Carbonia trova il conforto di una rosa che gli addetti ai lavori ritengono sia quanto meno da media classifica, cioè la situazione attuale: «La posizione sta rispecchiando i programmi – sottolinea l’allenatore Graziano Mannu – la meritiamo facendo la media fra gare in cui non si poteva andare a punti e altre in cui i punti sono stati inaspettati: ho la fortuna di avere un gruppo anche di under 18 che stiamo utilizzando dopo una scrupolosa ponderazione, considerata la regola dei fuori quota».
Un’altalena
Da due mesi i minerari vivono però risultati altalenanti: vittoria in casa, sconfitta in trasferta. Il Carbonia è dovuto tornare un paio di settimane fa sul mercato dopo alcuni infortuni e la partenza di Matteo Nannini e di Mario Artese, portando in biancoblù le prestazioni dell’argentino Lautaro Barrenechea, fratello del calciatore che ha giocato con la Juventus. Fra i cannonieri hanno chiuso l’anno con 8 gol Tomas Pavone e con 7 Andrea Porcheddu.
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