Niente da fare, almeno per ora, per le richieste del comparto sicurezza sulla manovra. Nell’incontro chiesto dalle sigle sindacali delle forze dell’ordine, il governo ha rimandato a dopo l'uscita dalla procedura di infrazione europea qualsiasi discorso riguardante possibili risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate. Una chiusura che ha irritato le sigle del comparto che sono andate all'attacco chiedendo «meno pacche sulle spalle» e più risposte su pensioni, straordinari, turn over.
Intanto la legge di bilancio resta in stallo in commissione al Senato in attesa che arrivino gli emendamenti e i pareri del governo e con le votazioni che, i più ottimisti, quotano a partire dal weekend. I nodi però restano ancora tanti a partire da quello delle coperture. Ma non solo.
Tra le questioni sul tavolo c'è certamente quella dell'emendamento di FdI sull'oro di Bankitalia. Sulla proposta Malan, nonostante sia stato a più riprese rimaneggiato, pesa il giudizio negativo della Bce. Ma le interlocuzioni con la banca centrale sono in corso e il ministro Giancarlo Giorgetti - si spiega - avrà modo di parlarne direttamente con la presidente Christine Lagarde a margine dell'Eurogruppo al quale parteciperà domani.
Intanto al Mef si continua a lavorare sul nodo numero uno: quello delle coperture. E a dare il segno di quanto siano stretti i margini di manovra lo dà proprio l'esito dell'incontro tra governo e sindacati delle divise. La riunione, alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano e dei ministri Matteo Piantedosi e Giancarlo Giorgetti e Paolo Zangrillo certifica, al momento, un nulla di fatto. L'esecutivo prende nota delle richieste delle sigle e mette in luce quanto è stato già stanziato nella legge di bilancio ma per le risorse aggiuntive rinvia a nuovi spazi che si potranno aprire solo più avanti. «Siamo insoddisfatti», dicono all'unisono i sindacati al termine dell'incontro. Non è possibile pensare - mette nero su bianco il Coisp - «che sia sufficiente spendere qualche parola di stima per rispondere ai problemi reali di un comparto che continua a essere trattato come fanalino di coda della macchina statale». Si capirà nei prossimi giorni se nelle pieghe del bilancio potrà essere trovata qualche risorsa ulteriore, ma per il momento i cordoni della borsa restano chiusi.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi
