Cep.

Folle fuga in scooter: arrestato un 26enne 

Bloccato dai carabinieri dopo un inseguimento durato quattro chilometri 

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Movimentato episodio nella notte tra giovedì e ieri tra il Cep e viale Marconi: un 26enne in scooter, alla vista del posto di blocco dei carabinieri, ha effettuato una manovra improvvisa, provando la fuga. È iniziato così un inseguimento andato avanti per quasi quattro chilometri: il giovane alla fine, dopo aver abbandonato il ciclomotore, ha tentato di scappare a piedi ma dopo un po’ è stato rintracciato e fermato dai militari del nucleo radiomobile della compagnia. Finito ai domiciliari con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, Stefano Antonio Versienti ieri mattina è stato processato per direttissima. Il suo legale, Angelo Schirru, ha ottenuto i termini a difesa: l’arresto è stato convalidato e l’udienza aggiornata al 21 novembre per la definizione del rito: il giudice ha disposto l’obbligo di firma per il giovane.

Il mistero

Il motivo della fuga, per ora, è ancora un mistero. Al termine dell’inseguimento, i carabinieri non avrebbero scoperto irregolarità nello scooter o nella patente del giovane. Dunque l’ipotesi è che il giovane sia scappato nel tentativo di nascondere qualcosa anche se i militari del nucleo radiomobile non hanno recuperato nulla. Non può però essere escluso che il 26enne, approfittando di un momento in cui i carabinieri lo hanno perso di vista anche per pochi istanti, abbia gettato qualcosa in un punto magari nella speranza di recuperarlo successivamente o di farlo prendere da altri.

Lo stop

L’inseguimento è iniziato verso le 23 di giovedì. Una pattuglia del nucleo radiomobile era impegnata in un controllo nella zona del Cep. Lo scooter, un T-Max, non si è fermato all’alt ordinato dai militari, allontanandosi ad alta velocità nella speranza di far perdere le proprie tracce. Nonostante le manovre pericolose, i carabinieri sono riusciti a mantenere un contatto visivo quasi sempre fino a via Guicciardini: qui il giovane ha abbandonato il ciclomotore, giocandosi l’ultima carta, quella della fuga a piedi. Mossa inutile perché i militari hanno chiuso la zona, riuscendo a bloccare e arrestare il 26enne. La perquisizione ha dato esito negativo.

Il giudice, al termine del processo per direttissima, ha disposto l’obbligo di firma per Versienti perché due mesi fa era stato arrestato per spaccio dai Falchi della Squadra Mobile per spaccio: aveva con sé alcune dosi di cocaina e hascisc. Per questo fatto era stato condannato a 10 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.

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