La vertenza.

Eurallumina, oggi il tavolo a Roma 

Una delegazione di 50 lavoratori con i sindacati al ministero delle Imprese 

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Dopo la clamorosa protesta dei quattro operai a quaranta metri su un silo per dodici giorni, oggi la vertenza Eurallumina sbarca a Roma, al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questa mattina partirà una delegazione di una cinquantina di lavoratori, con rappresentanti sindacali, della Regione e della Provincia.

«Sono due le soluzioni che possono uscire da questo incontro», dice Enrico Pulisci, dipendente Eurallumina, delegato Filctem Cgil nella Rsa, «lo sblocco dei finanziamenti per garantire la continuità della fabbrica o, e questa sarebbe la soluzione definitiva, la revoca delle sanzioni agli asset Eurallumina, applicando così una parità di trattamento con le altre fabbriche Rusal nel mondo. Le sanzioni, di fatto, sono state applicate solo in Italia, al nostro stabilimento di Portovesme: noi rischiamo di essere gli unici a pagarne le conseguenze».

Le aspettative

L’assessore all’Industria Emanuele Cani auspica che «ci possa essere l’avvio di una fase risolutiva della vertenza. Dalle interlocuzioni con il Governo abbiamo notizie confortanti sul fatto che ci possa essere qualche passo in avanti, e quindi le aspettative sono alte. Chiediamo in prima istanza al Governo nazionale la possibilità di scongelare gli asset della Rusal nel più breve tempo possibile, e in seconda battuta, qualora non ci fosse un’immediatezza nella definizione di questo adempimento, che vengano messe a disposizione risorse sufficienti per fare in modo che la macchina Eurallumina non si fermi, e si possa continuare ad accompagnare le attività fino allo sblocco dei beni».

Il documento

Intanto ieri il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione della quinta Commissione a sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori. A illustrare il documento in Aula è stato il presidente della commissione, Antonio Solinas (Pd), che ha evidenziato in premessa l’importanza strategica della vertenza per il Sulcis Iglesiente e per l’intera Sardegna.

Il documento sottolinea come la società, interamente controllata da UC Rusal, è stata fino al 2009 il principale polo nazionale per la produzione di allumina e che, nonostante i recenti interventi favorevoli (Dpcm Energia Sardegna, disponibilità del sito di stoccaggio e autorizzazioni ambientali), si trova oggi in una situazione critica a causa del congelamento degli asset della proprietà.

«Tale blocco - sottolinea Solinas - impedisce l’anticipazione delle risorse necessarie per la gestione ordinaria, determinando una drastica riduzione della forza lavoro e il rischio concreto di liquidazione entro il 31 dicembre 2025, in assenza di sostegni finanziari. L’inerzia istituzionale ha portato le organizzazioni sindacali alla mobilitazione generale e all'assemblea permanente; inoltre, una delegazione di lavoratori ha occupato per giorni il silos 3, richiamando l'attenzione nazionale sulla vertenza. La presidente della Regione è intervenuta sollecitando Mef e Mimit per una soluzione rapida», ha precisato Solinas, ricordando il rilievo dell'incontro di oggi a Roma e chiedendo che si preveda anche lo stanziamento urgente dei fondi ministeriali, insieme con la revoca del provvedimento di blocco.

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