«Vogliamo sapere che cosa è successo a questa donna, adesso è in coma in Rianimazione a Olbia. La situazione è disperata e i familiari vogliono la verità. Non posso dire altro perché ho un incarico formale»: l’avvocato Alberto Piccinnu parla così di un nuovo caso che riguarda direttamente il sistema sanitario sardo, gallurese in particolare. Una donna di 48 anni, residente a Olbia, si trova in condizioni gravissime nel reparto di Terapia intensiva del Giovanni Paolo II. Gli specialisti dell’ospedale di Olbia stanno facendo di tutto per curarla ma la situazione è disperata. È stato nominato un amministratore di sostegno per autorizzare tracheotomia e gastrostomia della paziente, in modo da nutrirla e somministrare i farmaci. I familiari si sono rivolti all’avvocato Alberto Piccinnu per sapere che cosa sia successo dalla fine di maggio, quando la donna è arrivata al Pronto soccorso del Giovanni Paolo II in preda a una forte emicrania, ad oggi.
In Pronto Soccorso
È il 29 maggio e la paziente arriva in condizioni critiche. I familiari parlano di un’osservazione durata diverse ore e ora vogliono sapere esattamente quanto tempo la donna è rimasta nel reparto del Giovanni Paolo II. E questa è la prima questione segnalata all’avvocato Piccinnu per tutti gli approfondimenti legali. Nei certificati medici si parla di aneurisma dell’arteria comunicante destra, la donna aveva i sintomi di questa patologia.In un secondo momento la paziente viene trasferita a Cagliari per un intervento specifico, il trattamento angiografico di embolizzazione dell’aneurisma, ma i medici segnalano che si è verificata la “rottura dell’aneurisma con ischemia fronto temporale con associate diverse lacune emorragiche”. Per questa ragione la donna viene riportata a Olbia, in condizioni disperate. Unica possibilità il ricovero nel reparto di Rianimazione. E adesso la paziente, madre di bambini in tenera età, non è più nelle condizioni di decidere come proseguire le cure, per questa ragione è stato necessario l’intervento dei magistrati del Tribunale di Tempio. La questione posta all’avvocato che si sta occupando del caso riguarda principalmente quanto avvenuto durante le fasi dei soccorsi e nella primissima fase del ricovero nel Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II di Olbia. Dice l’avvocato Alberto Piccinnu: «Non stiamo accusando nessuno e ora abbiamo necessità di acquisire tutti i dati. Un fatto è certo, in situazioni come questa il fattore tempo è fondamentale».
Ospedale in sofferenza
Il caso della donna di 48 anni in Rianimazione dovrà essere approfondito e chiarito. Ma c’è un tema ineludibile per la Gallura, segnalato di recente anche dal commissario della Asl di Olbia, Ottaviano Contu. Il Giovanni Paolo II è sotto organico, l’ospedale di riferimento del nord est dell’Isola ha un Pronto Soccorso con pochissimi specialisti, il Servizio psichiatrico sospeso e la emodinamica che non funziona durante il fine settimana.
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