Dopo l’approvazione della Manovra messa punto dal governo Meloni scoppia la polemica sull’esiguità delle risorse destinate all’insularità di Sardegna e Sicilia.

«L'anno scorso – spiega Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori e presidente della commissione speciale sull'insularità - nella legge finanziaria vennero stanziati 200 milioni di euro a regime per la Sardegna e la Sicilia - ricorda Cossa - ottenuti grazie all'impegno dei rispettivi governi regionali. Oggi che il principio di insularità è nella Costituzione - continua il consigliere di maggioranza – l'incremento è di appena 5 milioni di euro (più altri 15 nel 2024): è inaccettabile l'idea che un principio costituzionale, che rappresenta un punto di svolta nel rapporto tra lo Stato italiano e le sue isole, possa essere liquidato con pochi umilianti spiccioli. Il governo regionale deve subito impugnare la legge finanziaria dinanzi alla Corte costituzionale».

«Un moderno sistema di continuità territoriale costerebbe (solo per la Sardegna) non meno di 150 milioni l'anno - precisa poi Cossa – e lo Stato deve prendere consapevolezza che essere un'isola è la maggiore causa del nostro ritardo di sviluppo. La riforma costituzionale impone allo Stato di agire concretamente per rimuovere gli svantaggi dell'insularità - conclude Cossa - tutto questo implica un impegno molto forte per ottenere risultati tangibili. Per il momento c'è solo il sapore amaro della beffa».

Indignazione non solo in Sardegna, ma anche in Sicilia: «Gli stanziamenti per l'insularità nella legge di bilancio 2023 destinati al finanziamento di interventi per la mobilità dei cittadini residenti nel territorio della Sicilia e della Sardegna ammontano a 5 milioni di euro per il 2023 e 15 per il 2024 dovrebbero riequilibrare la condizione di svantaggio degli oltre 6,5 milioni di italiani insulari, in preminenza siciliani e sardi. Ma si tratta di poco più di 3 euro a cittadino per 2 anni», si legge in una nota di Azione Sicilia.

«Una scelta finanziaria – aggiunge il partito di Renzi e Calenda, chiedendo l’intervento del governatore Schifani – indecorosa, che diviene politicamente una beffa. Una riduzione di 20 volte rispetto a quanto fatto dal governo lo scorso anno, prima che il principio di insularità entrasse in Costituzione».

(Unioneonline/l.f.)

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