P aolo Truzzu è un sindaco dinamico e pieno di idee. Non ha lo stile sbarazzino e l'espressione un po' furbetta del suo predecessore Massimo Zedda e, forse anche per questo, è più difficile perdonargli qualche mezzo passo falso. Per di più deve fare i conti con i suoi grandi elettori che, convinti rompesse i ponti col passato, gli rimproverano una inaspettata continuità d'azione con l'ex sindaco di centrosinistra. Certo qualche sua uscita ha lasciato perplessi i cittadini che, al netto di posizioni politiche differenti, sono rimasti sorpresi dal suo «Cagliari è una città migliore di quella che ho trovato un anno fa». Forse è vero, ma non si vede. Pesando i dibattiti social i problemi di Truzzu sono essenzialmente due, ereditati da Zedda ma ancora irrisolti: il caos della raccolta differenziata e le piste ciclabili, alcune delle quali realizzate in modo risibile. La questione “aliga” rischia di diventare una Waterloo. Un anno fa esplose sotto elezioni: «Colpa della destra - dissero i sostenitori della Ghirra - che getta i rifiuti per strada per favorire Truzzu». Non era così, e, verrebbe da dire, purtroppo. Come purtroppo si è continuato a realizzare piste ciclabili che, mal progettate, sono inutilizzabili e pericolose. Sindaco Truzzu, dia retta ai cittadini e prenda il toro per le corna. Sull'aliga c'è bisogno di decisioni forti. Sennò, sommerso dai rifiuti, rischia di restare tutto ciò che di buono sta facendo.

BEPI ANZIANI
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