La foto con la bellissima modella e Suicide Girl di origine sarda e il commento ammiccante, in perfetto stile Sgarbi: “Tanta roba quest’anno a Etna Comics. Ritornerò per la prossima edizione”.

Il critico d’arte ha partecipato a quello che viene definito il Lucca Comics del sud, all’incontro sull’eros nel mondo dell’arte e dei fumetti. E ha condiviso su Instagram una foto che lo ritrae con Riae, ovvero Ria Elisabeth Mac Carthy.

Per metà irlandese e per metà sarda: “Mia madre partì dalla Sardegna per andare a imparare l’inglese. Ho vissuto in Irlanda fino ai due anni, poi siamo tornati in Sardegna, dove sono cresciuta tra Padru, Olbia e Arzachena”, dice di sé Ria Elisabeth, che per entrare in “Suicide Girls” ha scelto il nome Riae.

Ma chi sono le Suicide Girls? Un gruppo di donne nato nel 2001, che ha lo scopo di mostrare ragazze belle, punk, molto tatuate e nude o seminude. “Suicide” non indica il farsi del male o uccidersi, anzi, significa la morte di moralismi e perbenismi sulla figura della donna, che tutto è nelle intenzioni delle Suicide Girls tranne che l’angelo del focolare.

Si tatuano il corpo, posano nude o quasi, ma nulla a che fare con la pronografia, ha spiegato la stessa Riae: “Si tratta al massimo di soft porn”. Il primo tatuaggio a 14 anni, poi il padre le mostrò un articolo in cui le parlavano delle Suicide Girls: “Guarda, sono come te”. Lei aveva i capelli rasta colorati, conservò quell’articolo e dopo qualche anno riuscì ad entrare nel gruppo, di cui ora è una delle italiane più famose con 4,5 milioni di follower su Instagram.

(Unioneonline/L)

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