Due distinte cerimonie, avvenute in forma molto ridotta nel pieno rispetto delle norme anti-Covid nelle sedi dei reggimenti storici della Brigata Sassari, per commemorare il 103esimo anniversario della Battaglia dei Tre Monti.

Un fatto d’arme, che ha visto la Brigata come indiscussa protagonista nel corso della Grande Guerra e che riveste importanza dal punto di vista storico: fu infatti la prima vittoria italiana dopo i tragici fatti di Caporetto e segnò la riscossa dell’Esercito Italiano dopo la ritirata sul Piave.

A Sassari, nella caserma Gonzaga, il colonnello Giuseppe Rocco, comandante del 152esimo reggimento, ha ricordato il valore di quei soldati, prevalentemente sardi, che hanno siglato uno degli episodi maggiormente carichi di epicità, occorsi sull’altopiano di Asiago nel 1918.

A Cagliari, invece, il colonnello Marco Granari, comandante del 151esimo reggimento, nella caserma Monfenera di Cagliari, ha rievocato la storica ricorrenza di quei combattimenti durante i quali è stato esaltato il valore e il coraggio dei soldati italiani.

Nel suo discorso, il comandante del Distaccamento della Brigata “Sassari”, Giuseppe Levato, ha sottolineato non soltanto l’ardore posto dai Sassarini di allora che ha portato alla vittoria, ma anche gli onori che la popolazione di Vicenza tributò ai Dimonios in segno di riconoscenza per aver scongiurato al capoluogo di provincia del Veneto l’occupazione austriaca, citando le parole dell’allora Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, Generale Armando Diaz: “Voi non sapete, e forse non saprete mai, quanto avete fatto per l'Italia”.

Le immagini (Foto Ufficio Stampa Brigata Sassari).

(Unioneonline/l.f.)
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