Il 24 gennaio del 2002 Wanna Marchi viene arrestata. Non è la prima volta: era finita in manette già nel 1990 - e condannata a 1 anno e 11 mesi - per concorso in bancarotta fraudolenta a seguito del fallimento della società che portava il suo nome e attraverso la quale vendeva prodotti cosmetici.

Nel 1996 crea la "Ascié Srl" i cui soci fondatori sono la figlia Stefania Nobile e Mário Pacheco do Nascimento. Cinque anni dopo è la trasmissione "Striscia la Notizia" a far emergere una serie di truffe legate alla vendita di numeri considerati vincenti per le giocate al lotto, insieme ad amuleti e kit contro il malocchio. Si scopre così che la società aveva indotto molte persone a pagare grandi somme di denaro per avere in realtà bustine di sale da cucina, rametti di edera e altri oggetti.

In seguito a una denuncia nasce un’indagine condotta dalla Guardia di finanza. Si ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'estorsione.

Wanna Marchi e sua figlia verranno arrestate il 24 gennaio 2002.

Di lei sono ancora ricordati il soprannome, ossia la "regina delle televendite" e anche "teleimbonitrice", così come l’urlo che lanciava nelle sue trasmissioni: "D’accordo?", e uno dei prodotti più noti, la crema "scioglipancia" che, negli anni Ottanta, costava 100mila lire per tre confezioni.

(Unioneonline/s.s.)

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