"Ormai i Beatles sono più famosi di Gesù Cristo. Non so chi morirà per primo, se il Rock and Roll o il cristianesimo".

È il 4 marzo 1966 quando John Lennon pronuncia questa frase in un'intervista con un giornalista inglese. Una provocazione che, nel clima tempestoso degli anni Sessanta, in poco tempo fa il giro del mondo.

I dischi dei Beatles vengono bruciati in pubblica piazza, le radio si rifiutano di trasmettere le loro canzoni alla radio. I quattro di Liverpool, che all'epoca erano nel pieno della tournée mondiale, vengono presi d'assalto dai gruppi religiosi, addirittura dal Ku Klux Klan.

A nulla serve la mediazione del Vaticano: le tensioni aumentano tanto che i Beatles decidono di chiudere, per il momento, l'esperienza dei live per dei veri e propri rischi di attentato.

Pressato dalla stampa, Lennon si difende definendosi una persona molto religiosa: "Non sono contro Dio, contro Cristo o contro la religione. Ho detto che avevamo più influenza sui ragazzi di qualsiasi altra cosa. Se avessi detto che la televisione era più popolare di Gesù probabilmente l’avrei passata liscia...".

Marzo

Febbraio
© Riproduzione riservata