#AccaddeOggi: 17 marzo, buon compleanno Trap

17 marzo 2022 alle 07:01

Nasceva 83 anni fa a Cusano Milanino Giovanni Trapattoni, noto con il diminutivo di Trap. Centrocampista del Milan dal 1956 al 1971, diventerà l'allenatore italiano più vincente a livello di club e uno dei più titolati al mondo, avendo conquistato sette scudetti in Italia (record), più uno in Germania, in Portogallo e in Austria. A ciò si aggiungono sette titoli a livello internazionale.

Colonna portante del Milan, da calciatore agli ordini di Nereo Rocco vince due scudetti, una Coppa Italia, due Coppe dei Campioni, una Intercontinentale e una Coppa delle Coppe. Chiude la carriera nel Varese, poi diventa subito allenatore.

Dopo un anno al Milan va alla Juve, che guida ininterrottamente dal 1976 al 1986 e poi nuovamente dal '91 al '94 ottenendo la maggior parte dei suoi successi. In mezzo l'esperienza all'Inter, che parte male ma nel 1988-89 porta i nerazzurri a vincere lo scudetto dei record con 58 dei 68 punti disponibili, un record nell'era dei due punti a vittoria. Nel '91 porta a casa la Coppa Uefa, prima di tornare alla Juve da riportare in alto dopo la fallimentare esperienza Maifredi. A Torino vince un'altra Uefa, l'anno successivo inizieranno le critiche per un calcio troppo difensivista, nel '94 prima esperienza all'estero, al Bayern Monaco. Un anno buio prima di volare a Cagliari, dove a una prima parte di stagione esaltante fa da contraltare un brutto girone di ritorno. Si dimette accusando Cellino e torna a Monaco, dove questa volta vince il campionato prima di trasferirsi a Firenze. Alla Fiorentina grandi stagioni senza vincere nulla.

Poi la brutta esperienza da ct della Nazionale. Un gioco che non decolla e un'Italia deludente esce di scena ai Mondiali del 2002 complice lo scandaloso arbitraggio di Byron Moreno negli ottavi di finale contro i padroni di casa della Corea del Sud. Peggio ancora agli Europei, dove esce al girone anche a causa del famoso "biscotto" scandinavo nel match Svezia-Danimarca.

Carriera finita? Macché. C'è ancora tempo per uno scudetto con il Benfica, un esonero nello Stoccarda e un altro scudetto - questa volta austriaco - con il Salisburgo. E prima del ritiro nel 2013 un'ultima avventura da ct della nazionale irlandese: fallisce la qualificazione ai Mondiali a causa di uno scandaloso gol di mano di Henry nello spareggio contro la Francia ma c'entra quella agli Europei, dove viene eliminato al primo turno con tre sconfitte nel girone di ferro con Spagna, Italia e Croazia. Confermato alla guida dell'Irlanda, decide di ritirarsi dopo due sconfitte che compromettono la qualificazione al successivo Mondiale.

Nel 2007 è stato inserito dal Times in una lista dei 50 migliori allenatori della storia del calcio, sei anni più tardi Espn lo inserisce tra i primi 20.

(Unioneonline/L)