Tre giorni di pace e musica rock. Questo lo slogan, divenuto celebre, del più famoso raduno rock della storia: il festival di Woodstock, anno di grazia 1969.

Un evento, organizzato da Michael Lang, John Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld a Bethel, in una piccola località rurale dello Stato di New York, dove tra il 15 e il 18 agosto sono accorse centinaia di migliaia di persone – siamo in piena epoca hippie – per assistere all’esibizione dal vivo delle migliori menti musicali di quella generazione.

C’erano tutti, o quasi. Una sfilza di nomi (Beatles, Dylan, Doors, Led Zeppelin a parte, per citarne alcuni tra quelli che rifiutarono l’invito) che includeva Richie Havens, Sweetwater, The Incredible String Band, Joan Baez, Ravi Shankar, Janis Joplin, Santana e Canned Heat, oltre a Creedence Clearwater Revival, Grateful Dead e Jefferson Airplane, Sly & The Family Stone, Joe Cocker, Crosby, Stills, Nash & Young e Jimi Hendrix, protagonista di una performance storica, prevista per la mezzanotte dell’ultimo giorno e scivolata poi alle nove del mattino, con l’inno nazionale americano stravolto dalla sua sei corde.

(Redazione Online/m.c.)

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