La Zona franca torna d'attualità in Consiglio regionale dove le commissioni Bilancio e Autonomia, in seduta congiunta, decidono di riaprire un cassetto chiuso da due anni. Era il 2015 quando nella Finanziaria fu approvato un articolo che prevedeva l'istituzione di un comitato tecnico, formato da cinque esperti, per studiare una proposta da presentare al governo. Ora il Consiglio accelera e rilancia: ai tecnici - già stati previsti dalla Giunta - verranno affiancati quattro politici scelti tra maggioranza e opposizione e tra i due parlamentini. «Senza un'indicazione politica, il lavoro dei tecnici può essere inutile e a volte dannoso», sottolinea il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, «anche se non credo alla panacea di tutti i mali».

IL PROGETTO - L'argomento Zona franca è stato spesso oggetto di scontro politico, senza che poi ci fosse un punto di caduta. Un primo passo era stato fatto individuando le aree portuali come quella del porto canale di Cagliari. L'esponente del Partito dei sardi, Gianfranco Congiu, sottolinea che «da troppi anni si parla di fiscalità di vantaggio senza però dare gambe al progetto o confini giuridici». Riportare l'argomento all'attualità vuol dire fare un passo in avanti: «La novità sta nel fatto che il gruppo di lavoro dovrà sintetizzare e dire quale modello di fiscalità di vantaggio sia meglio per la Sardegna», dice Congiu che si espone maggiormente per una «Zona di economia speciale, perché la Zona franca integrale inciderebbe eccessivamente sul gettito».

STOP AL POPULISMO - Il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd) vede di buon occhio la ripresa dell'attività del gruppo tecnico. Soprattutto alla luce di «tante volte in cui questo tema è stato trattato con superficialità, creando aspettative impossibili da soddisfare». Il consigliere dem predica prudenza anche perché «bisogna individuare le risorse e c'è una trattativa da portare avanti con lo Stato». Sarà un confronto con Roma a stabilire quali saranno i margini di manovra per l'Isola.

LE FONDAMENTA - «Non ripartiamo da zero perché il lavoro sulla Zona franca è stato fatto». La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, nella scorsa legislatura governò l'assessorato al Bilancio: «Abbiamo modificato l'articolo 10 dello Statuto che ci consente di ragionare in termini di imposizione fiscale». Non solo, durante la presidenza di Ugo Cappellacci «abbiamo lavorato a una proposta di legge Costituzionale per modificare anche l'articolo 12». Sulla presenza dei consiglieri, Zedda sottolinea «il segnale di garanzia nei confronti dei territori».

L'ATTACCO - Non rinuncia a una stoccata sulla maggioranza il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ritenendo «strano che il centrosinistra riprenda in mano un tema sul quale hanno spesso fatto opposizione». Per Dedoni, una delle soluzioni ottimali riguarda «un sistema di defiscalizzazione delle zone interne».

Matteo Sau

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