"Ora che ci sono le fondamenta, il processo va aiutato a decollare".

In Prefettura a Cagliari, con i lavoratori, il viceministro del Mise, Alessandra Todde, ha fatto il punto sullo stato della vertenza del Porto Canale di Cagliari, dopo l'approvazione dell'emendamento per l'istituzione dell'Agenzia per il lavoro portuale che permetterà di garantire copertura al bacino professionale di lavoratori (190 più un centinaio dell'indotto).

Adesso, ha chiarito, "bisogna accelerare sull'iter della concessione: le interlocuzioni con Q Terminal proseguono, come ribadito dal presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna Massimo Deiana, e credo che la società abbia tutto l'interesse a procedere e a portare avanti questa partita".

L'istituzione della Zona economica speciale sarà di aiuto perché "offre un contesto più chiaro dal punto di vista delle regole che il concessionario può accettare rispetto a una contrattualizzazione con l'Autorità portuale. Questo rafforza il progetto". "Tutto ciò che non lo rafforza deve stare fuori", ha aggiunto Todde. Per esempio: "Un rigassificatore non è compatibile con le attività di transhipment: su questo mi sono anche confrontata con il ministro Cingolani".

L’esponente del governo Draghi ha dichiarato di essere molto felice per il risultato raggiunto: "Il tema della ripartenza del porto era legato a tanti piccoli pezzi. Questa vicenda è la dimostrazione che quando le cose si vogliono fare e ci sono accordi perché succedano, succedono. L'accordo è stato trasversale, perché tutti hanno fatto un pezzo: la Regione, i sindacati, il governo". Un'altra cosa di cui si è detta orgogliosa è che "si è fatta finalmente chiarezza su una cosa, e cioè che la vocazione del Porto Canale deve essere il transhipment. Non era cosa scontata". 

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata