"Sarebbe anche ora, oltre che legittimo e corretto, che la Regione Sardegna riacquisisca il mercato economico marittimo che la storia ci ha tramandato, ma che a causa della politica delle privatizzazioni si è enormemente indebolito, portandosi dietro un incremento di disoccupati".

Lo chiede Ignazio Lai, segretario generale regionale Fit- Cisl Sardegna, secondo il quale, nell'ambito della vicenda Tirrenia-Cin emerge "una continuità marittima sarda a gestione familiare con la forte pressione dell'incertezza di 6000 posti di lavoro".

"La Sardegna ha bisogno di collegarsi alla penisola con pari qualità delle altre Regioni - osserva in una nota -. E' necessaria una vera programmazione tariffaria e di collegamenti che garantiscano le pari dignità di movimentazione per mare, per gli anni a venire, non più ‘mini coperture’ di continuità marittima stagionale".

Sul fronte occupazione la Fit Cisl spiega che i dipendenti, "purtroppo, per contratto nazionale, non godono delle garanzie occupazionali, che altri settori merceologici vantano, in altre parole della 'clausola sociale"' ma ,anzi, sono soggetti al rinnovo di certificazioni obbligatorie navali che possono essere confermate solo con la navigazione".

Questo preoccupa il sindacato, che auspica "una qualsiasi soluzione che garantisca tutti i posti di lavoro e regoli, una volta per tutte, una continuità marittima in Sardegna applicata tutto l'anno che riconosca le pari dignità di spostamento a tutti i Sardi in tutte le stagioni". 

(Unioneonline/F)

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