"In assenza di una disposizione legislativa, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente non è tenuta a introdurre strumenti perequativi per porre a carico della generalità della clientela finale i costi di investimento connessi alla metanizzazione della Sardegna".

Questo il passaggio che riguarda l'Isola contenuto nella delibera di fine anno con cui Arera definisce le tariffe del gas in tutto il Paese per il prossimo quinquennio.

Per la Sardegna l'autorità continua a sostenere l'opportunità di un tariffario separato. Uno scenario che solo una legge nazionale, quindi un decreto del Governo, potrebbe modificare.

Secondo quanto riporta il documento, "le norme della regolazione tariffaria non sono una missione al perseguimento della metanizzazione del Paese a ogni costo perché il servizio gas, diversamente da quello elettrico, non riveste caratteristiche di servizio insostituibile, in quanto si rivolge a necessità e tipi di utilizzo che possono essere soddisfatti per mezzo di altre fonti energetiche, anche con impatto ambientale comparabile".

La decisione finale dell'Autorità, evidentemente, non tiene conto delle recenti modifiche apportate al Pniec, il Piano energia nazionale energia e clima, in sede di conferenza Stato-Regioni. Emendamenti della Sardegna accolti che parlano di "una connessione virtuale al resto della rete nazionale attraverso una nave metaniera già in fase di realizzazione che collegherà i due terminali di Livorno e La Spezia con il punto di aggancio in uno dei depositi costieri in fase di realizzazione nell'Isola".

Questo dovrebbe consentire, come sostiene il governatore Christian Solinas, di ancorare il prezzo del metano in Sardegna al resto della rete italiana.

(Unioneonline/F)
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