Successo dei panificatori artigiani contro la pratica sbagliata della vendita del “pane sfuso self service”.
Dopo una lunga battaglia dei piccoli produttori di pane, il Consiglio di Stato, con una recente sentenza, ha vietato la vendita dei prodotti dell’arte bianca in modalità self service nei supermecati.

In Sardegna sono 930 le attività di panificazione che quotidianamente sfornano circa 3.000 quintali di prodotto, per un totale annuo che sfiora le 110mila tonnellate. Molte di queste distribuiscono il loro prodotto anche alle attraverso le piattaforme organizzate.
“Ad appena due anni dalla nostra prima vittoria nella quale entrò il vigore il divieto da parte della Grande Distribuzione di denominare il pane precotto con la dicitura ‘pane fresco’ – commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - con questa nuova sentenza del Consiglio di Stato si sancisce il coronamento positivo di un’altra battaglia combattuta nei confronti di una prassi consueta nella grande distribuzione ritenuta – a ragione – a maggior tutela della salute dei consumatori”.
Con questo nuovo atto, che vale su tutto il territorio nazionale, il massimo Organismo di consulenza giuridico amministrativa sposa pienamente le tesi portata avanti da Confartigianato.
Il “braccio di ferro” tra i fornitori e i giganti del commercio era iniziato nel dicembre del 2020 con il sequestro dei carabinieri dei Nas di Lecce di 23 chilogrammi di pane imponendo la sospensione della vendita in modalità “self service” ad un supermercato. La struttura commerciale aveva immediatamente presentato ricorso contro i provvedimenti adottati. Ricorso che il consiglio di Stato nelle scorse settimane ha giudicato inammissibile con diverse motivazioni, tra le quali quella che evidenzia come la modalità di vendita self service di pane sfuso risulti del tutto inidonea a garantire le più elementari esigenze d sicurezza alimentare. Inoltre, la sentenza afferma che il pane sfuso ottenuto da completamento di cottura del pane precotto deve essere confezionato prima della messa in vendita e non può essere confezionato dal cliente.
“Questo è l’ennesimo passo in avanti di una situazione che vede i “piccoli” combattere contro pratiche non corrette che stanno diventando sempre più frequenti e pesanti – commenta Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - e che minano la crescita e la sopravvivenza dei panificatori indipendenti. Una condizione, questa del pane sfuso che metteva i piccoli panificatori in una situazione di grave inferiorità”.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata