"Riformare l'Europa partendo dai popoli e dalle Regioni. Le Isole del Mediterraneo, con la Sardegna capofila, diventano protagoniste di una grande battaglia politica che deve trovare ascolto e piena soddisfazione nell'attuale dibattito europeo in seno alla Conferenza sul Futuro dell'Europa. Le Isole elaboreranno nei prossimi giorni un documento congiunto che sarà la base di confronto nel Comitato delle Regioni".

Sono le parole di Christian Solinas, che ha aperto i lavori della Conferenza “Le sfide delle regioni insulari periferiche nella ripresa post-Covid”, organizzata dall'Ufficio di Bruxelles della Regione Sardegna, capofila del Partenariato delle Regioni insulari periferiche del Mediterraneo costituito, anche da Baleari, Corsica, Creta, Gozo, Isole Ionie.

"In questa stagione di riforma delle Istituzioni Comunitarie - ha aggiunto Solinas - abbiamo la possibilità di intervenire mediante infrastrutture immateriali, costituite da politiche ad hoc e dispositivi normativi specifici che prendano in debito conto gli svantaggi strutturali e permanenti dell'insularità".

Il governatore ha sottolineato la necessità di una “revisione della normativa europea, in primis in materia di aiuti di Stato, per renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori che le situazioni di crisi impreviste, come quella attuale, rendono ancora più critiche”.

"Non per ottenere una condizione di privilegio - ha precisato -, ma per garantire ai nostri cittadini e alle nostre imprese le stesse opportunità di sviluppo e di competitività di cui godono le altre regioni europee”.

E con la pandemia “le disparità socio-economiche tra regioni europee si sono aggravate ulteriormente, perché la crisi produce effetti più profondi nei contesti territoriali in cui gli assetti socioeconomici sono strutturalmente più fragili e vulnerabili”.

I grandi temi da affrontare sono principalmente tre, secondo Solinas: “La distanza e la discontinuità territoriale rispetto al continente europeo; la perifericità rispetto ai principali centri produttivi e ai mercati di sbocco situati nelle regioni continentali; un'economia fortemente dipendente dall'esterno e quindi dalla connettività con altre regioni d'Europa”. 

(Unioneonline/L)

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