Alla fine, il Governo lascia settemila sardi fuori dalla mobilità in deroga per il 2015.

Il ministero del Lavoro, su richiesta dell'assessorato al Lavoro, ha autorizzato la Regione a spendere le risorse destinate al 2015 (71,6 milioni del governo più 45 della Regione) per i pagamenti relativi al 2014 degli ammortizzatori sociali in deroga.

La boccata di ossigeno arriva soprattutto per 2.190 lavoratori oggi in mobilità, che ricevendo il pagamento delle mensilità residue del 2014 potranno accedere anche alla mobilità nel 2015.

Ma gli altri 7.000 lavoratori, nella stessa condizione, non solo sono tagliati fuori da una circolare del ministero che per quell'assurdo meccanismo legato alla continuità dei pagamenti blocca il 2015, ma riceveranno il saldo del 2014 per ultimi.

«È una beffa», dice Gianni Olla, segretario generale Feneal-Uil di Cagliari. «Perché non solo questi lavoratori non avranno la mobilità nel 2015, ma riceveranno gli assegni per il 2014 per ultimi. Va bene che l'assessorato abbia ottenuto di poter utilizzare i fondi del 2015 per pagare il 2014, ma noi avevamo sollecitato un intervento compensativo della Regione per far rientrare tutti i lavoratori nel 2015».

Nel corso di una riunione con Cgil, Cisl, Uil, Ugl e vertici dell'Inps, l'assessore al Lavoro Virginia Mura ha illustrato le priorità dei pagamenti: prima di tutto saranno saldate le mobilità 2014 di quei lavoratori (2.190) che hanno ottenuto il diritto anche per il 2015, quindi gli stessi lavoratori (i 2.190) riceveranno la mobilità 2015. Solo alla fine, le risorse che rimarranno (se basteranno) potranno essere utilizzate per pagare il 2014 ai 7.000 lavoratori esclusi dal 2015.
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