Potrebbero essere circa 2.000 in Sardegna i nuovi docenti che saranno assunti a tempo indeterminato. La nuova stagione concorsuale che il ministero dell'Istruzione si appresta ad avviare e che mette a disposizione circa 66mila cattedre in tutta Italia, dovrebbe riservare alla Sardegna "almeno 1.700 posti", dice Manuel Usai segretario regionale della Flc-Cgil. "Per l'anno scolastico 2018-2019, il Miur aveva autorizzato per la Sardegna 1.700 nuove assunzioni ma a causa dell'esaurimento delle graduatorie da concorso e delle Gae", le graduatorie a esaurimento, "i posti coperti sono stati solo circa 900. Se si considera il numero delle cattedre rimaste scoperte, cioè 800, alle quali si devono aggiungere quelle che verranno lasciate libere quest'anno con i pensionamenti ordinari e quota 100, alla fine in Sardegna avremo da coprire un numero di cattedre che oscilla tra le 1.500 e le 2.000. È quindi ragionevole ritenere che potranno essere messe a concorso almeno le stesse cattedre autorizzate lo scorso anno", spiega ancora Usai.

I NUOVI CONCORSI - La gran parte dei posti che il Miur si prepara a mettere a bando è destinato ai docenti delle medie e delle superiori, mentre poco più di un quarto sarà riservato agli insegnanti della scuola dell'infanzia e della primaria. A quest'ultimo concorso potranno partecipare anche i docenti con diploma magistrale ottenuto prima del 2001-2002, compresi coloro che non sono rientrati nel concorso straordinario indetto a dicembre (in corso) e i laureati in scienze dalla formazione primaria.

Al concorso per medie e superiori potranno partecipare anche i laureati a patto che abbiamo conseguito almeno 24 crediti formativi nelle discipline psico-pedagogiche. Crediti che non saranno invece richiesti a chi possiede già l'abilitazione.

LE ALTRE NOVITÀ - La nuova stagione dei concorsi rappresenta solo una delle novità annunciate dal governo ai sindacati Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Gilda e Snals che hanno deciso di sospendere lo sciopero proclamato per il 17 maggio. Sindacati ed esecutivo, infatti, hanno sottoscritto un'intesa che affronta le maggiori emergenze della scuola. L'accordo prevede il rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021, con l'impegno del governo a garantire il recupero graduale del potere d'acquisto delle retribuzioni e avvicinarle il più possibile ai livelli europei. Sulla ipotesi di "regionalizzazione", i sindacati hanno ottenuto la rassicurazione che la scuola resterà unitaria su tutto il territorio nazionale. L'intesa prevede infine la stabilizzazione dei precari con almeno 36 mesi di supplenze per i quali si apre la strada un concorso semplificato e la conseguente immissione in ruolo.

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