"Se ci sfugge lo spread deve cambiare la manovra entro fine anno".

Paolo Savona è sempre stato critico con i parametri di Maastricht e le politiche economiche della Ue, ma non è certo uno sprovveduto e sa bene che i primi ad essere danneggiati dallo spread che schizza alle stelle (oggi in realtà dopo una mattinata preoccupante ci ha dato tregua, scendendo seppur di pochissimo sotto quota 300) sarebbero gli stessi italiani, come accaduto nel 2011.

Il ministro per gli Affari Europei, intervistato a 'Porta a Porta', ha ammesso senza mezzi termini che se lo spread dovesse raggiungere valori fuori controllo il governo dovrebbe fare marcia indietro.

Qual è il limite massimo? "Non ne ho uno in mente, ma ritengo che con tutte le critiche che si sono riversare il mercato avrebbe potuto reagire e gli speculatori ne avrebbero approfittato, ma il mercato si è dimostrato più cauto della politica e dei titoli dei giornali", ha dichiarato il professore.

Savona è comunque convinto che lo spread non arriverà a quota 400: "Il mercato non vuole la crisi, che interesse avrebbe?".

Per il resto, con i toni pacati che lo contraddistinguono, Savona continua a criticare senza mezzi termini l'Unione europea. "Io cerco di entrare il meno possibile negli scambi che rasentano l'insulto. Dico che la mancata crescita in Italia e Ue è un dato di fatto. E che continuando con i piloti automatici, ovvero i parametri di Maastricht, il sistema può finire male".

"Siamo in una fase di transizione - continua il professore sardo - e il 2019 sarà uno degli anni più difficili per l'Ue. A maggio ci sono le elezioni europee, in Italia ci siamo espressi il 4 marzo e in Ue può succedere qualcosa di simile".

Poi si definisce europeista: "Tutti vogliono il cambiamento, ma ci sono due forze. Qualcuno come me dice che bisogna europeizzarlo, altri dicono che non c'è niente da fare e che bisogna tornare a livello nazionale. Il sovranismo cresce perché l'Ue non manda i giusti messaggi ai cittadini europei".

Infine, una rassicurazione: "La solvibilità del debito pubblico italiano non è in discussione, non dichiareremo default". E un consiglio a Mario Draghi: "Tra i compiti della Bce c'è quello della stabilità finanziaria, Draghi dovrebbe abbattere lo spread acquistando i titoli di Stato italiani".

(Unioneonline/L)

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