In Sardegna aumentano in modo esponenziale i casi di peculato, il reato compiuto dal pubblico ufficiale che si appropria del denaro o di un bene che è nella sua disponibilità in ragione del suo ufficio o servizio.

Secondo quanto emerge dall’analisi realizzata nel quinquennio 2013-2017 da Das, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, nell’Isola questo reato è cresciuto del 180,7%. Si tratta della percentuale più alta in Italia, dopo quella registrata in Piemonte (280%) e Valle d’Aosta (200%).

In base ai dati contenuti nello studio, a livello nazionale, nella Pubblica Amministrazione a crescere sono, soprattutto, i reati di omissione o rifiuto di atti d’ufficio (33,1%), seguiti dai delitti di corruzione (25,7%) e di peculato (21,5%), mentre risultano in calo quelli di concussione (-21,4%) e di malversazione (-10,4%). 

“Quando lo stato di emergenza si concluderà – ha affermato Roberto Grasso, director & general manager di Das – potrebbe esaurirsi quella sorta di ‘scudo erariale’ che, durante la pandemia, ha evitato una responsabilità da parte dei dipendenti pubblici in caso di errori”.

(Unioneonline/F)

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