Rendimenti trentennali decurtati, Federconsumatori contro Poste
Buoni fruttiferi nell’occhio del ciclone, l'associazione lancia una class action
Monta la protesta dei consumatori contro Poste Italiane. Sono già centinaia le adesioni alla class action avviata dalla Federconsumatori contro l’operatore postale per tutelare i consumatori che riscuotono i buoni fruttiferi e si vedono decurtare gli importi dovuti.
Si tratta dei buoni serie Q emessi dopo il 1 luglio dell’86 con interessi da maturare entro trent’anni. Dal momento che dopo quella scadenza non c'è alcun rendimento aggiuntivo, i risparmiatori – circa 10mila in Sardegna e 250mila in tutta Italia - li riscuotono subendo però una vera e propria ingiustizia: i buoni sono andati incontro a una svalutazione a causa dell'applicazione di una ritenuta fiscale illegittima.
I casi
Un esempio: chi aveva deciso di affidare a Poste Italiane cinque milioni di lire, oggi si vede restituire circa il 10% in meno di quanto dovuto. In quel caso, insieme a Cassa Depositi e Prestiti, le Poste trattengono infatti 3mila 773 euro.
“Un gravissimo danno per i cittadini – ha detto il responsabile Federconsumatori Sardegna Andrea Pusceddu – ma anche una magra figura per una società dello Stato che rischia di mostrare un volto non proprio rassicurante per i tanti risparmiatori che si affidano ai suoi servizi”.
Per far valere i diritti di questi risparmiatori e permettere loro di ottenere il giusto riconoscimento del danno subito, la Federconsumatori ha deciso di avviare un'azione collettiva alla quale si può partecipare compilando una pre-adesione sul sito www.serieq.it. Il portale è rivolto a tutti i possessori di buoni fruttiferi postali, non solo serie Q: inserendo i propri dati, potranno ottenere informazioni e assistenza legale attraverso gli sportelli aperti in tutti i territori, anche per il riconoscimento del giusto importo di buoni che non rientrano nella casistica della class action.
“Invitiamo quindi tutti i possessori di buoni fruttiferi a registrarsi nel sito al più presto o contattare gli uffici dell’associazione in Sardegna”, conclude Andrea Pusceddu sottolineando che la class action verrà formalmente avviata il 19 maggio ma che i cittadini che vorranno aderire potranno farlo anche dopo quella data.