A una settimana dal varo, in Sardegna sono circa cinquemila le domande trasmesse all'Inps per ricevere il reddito di cittadinanza.

Un numero sotto le aspettative, che ha mostrato come nell'Isola non ci sia stato alcun assalto né agli uffici postali, né ai centri di assistenza fiscale.

Non ci sono stare resse, fanno sapere dal Caf Cgil, che ha inviato all'ente previdenziale oltre 900 domande da tutta la Sardegna e ha fissato per i prossimi giorni 1.180 appuntamenti.

Anche gli sportelli sardi dei Caf Uil sono a regime e hanno protocollato quasi duemila richieste. I casi sono molto eterogenei: molti disoccupati, ma anche donne, anziani ed extracomunitari.

Situazione sotto controllo anche nei centri Cisl, dove inizialmente si prevedeva una partenza al rallentatore, mentre i numeri si sono rivelati più bassi del previsto.

Finora le domande passate attraverso questo Caf sono poco più di mille.

Intanto si fa sempre più ingarbugliato il nodo dei respingimenti, anche in virtù delle ultime modifiche "anti furbetti" fatte al decretone sul reddito di cittadinanza.

L'ultima infatti riguarda l'obbligo di presentare entrambi gli Isee dei genitori di minorenni, anche se non risultano hanno la stessa residenza.

Un'altra novità importante coinvolge i "working poor", coloro che, pur avendo un lavoro, sono a rischio povertà ed esclusione sociale.

Saranno infatti equiparati ai disoccupati e quindi inseriti tra i potenziali beneficiari del reddito integrativo.
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