È stata presentata all’Università di Chicago - in occasione della conferenza annuale della Science of Philantropy Initiative - una ricerca realizzata in Sardegna dall'Università di Cagliari e finanziata da CSV-Sardegna sul funzionamento del 5x1000 nel sistema fiscale italiano.

A esporre le principali evidenze dello studio il coordinatore Vittorio Pelligra, professore di Politica economica del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.

All'interno della ricerca - i cui principali risultati sono stati pubblicati in un saggio della rivista "Tax and Public Finance" - è stato condotto un esperimento su un campione rappresentativo dell’intera popolazione sarda che ha mostrato il ruolo fondamentale della cosiddetta "informazione sociale", secondo cui se i contribuenti fossero correttamente informati ogni anno sull’ammontare dei finanziamenti ricevuti da ogni organizzazione attraverso il 5x1000, l’anno successivo cambierebbero i destinatari delle loro donazioni.

In pratica, i contribuenti sarebbero portati a dare di meno a quelle poche organizzazioni che generalmente ottengono di più, di fatto redistribuendo le donazioni a favore di quelle che invece ricevono di meno.

In questo modo potrebbero favorire il pluralismo e finanziare una gamma più ampia di servizi di utilità sociale.

Il fatto che il ministero dell’Economia, quindi, divulghi o meno tali informazioni può avere un impatto molto ampio sull’utilizzo del quasi mezzo miliardo di euro che ogni anno i contribuenti destinano alle organizzazioni no-profit e di volontariato.

(Redazione Online/F)
© Riproduzione riservata