Sono pronti a manifestare sindacati e lavoratori della Portovesme Srl di Portoscuso dopo che l’azienda ha confermato la chiusura della linea piombo a partire da novembre. Per 200 operai si aprirà la cassa integrazione, e questo guardando solo ai numeri degli occupati diretti.

Domani pomeriggio al Mise si svolgerà un nuovo vertice anche con il Mite nel corso del quale le rappresentanze sindacali chiederanno di migliorare il Dpcm sull'Energy Release "per eliminare tutti gli eventuali alibi sul fronte occupazionale".

Il punto della situazione verrà fatto invece venerdì mattina e non è escluso che venga proclamato lo sciopero per uno dei primi giorni della settimana prossima con una nuova marcia su Cagliari. "Una mobilitazione - sottolineano i sindacati - per richiamare ai propri impegni il presidente della Regione e tutta la politica isolana".

Intanto, a fonte dell'annuncio dell'azienda di fermare tutta la lavorazione del piombo nell'impianto di San Gavino e nel KSS di Portovesme, c'è anche l'avvio di studi per riconvertire queste linee produttive con materiali più richiesti nel panorama mondiale, in particolare nichel e litio, utili per la realizzazione di moderni accumulatori elettrici (batterie). 

(Unioneonline/s.s.)

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