Portovesme, l’appello dalla diocesi di Ales-Terralba: “Tuteliamo i lavoratori”
Don Marco Statzu, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, e il vescovo Mons. Roberto Carboni guardano con “grande preoccupazione” al futuro dello stabilimento di San Gavino MonrealePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Grande preoccupazione, per le famiglie della Portovesme srl e dopo che l’azienda ha confermato la chiusura della linea piombo a partire da novembre, anche da parte della diocesi di Ales-Terralba.
L’ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, con il vescovo Mons. Roberto Carboni, sottolinea come le problematiche relative al costo dell’energia debbano trovare soluzioni a livello regionale e nazionale, perché il sito viene definito dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico di “importanza strategica nazionale”.
“Dietro ogni operaio c’è una famiglia – spiega don Marco Statzu, direttore dell’ufficio diocesano, che guarda con preoccupazione allo stabilimento di San Gavino Monreale – e il diritto al lavoro, e in questo caso un lavoro che già c’è, deve essere tutelato e difeso, soprattutto in questo tempo di aumento del costo della vita e in un territorio come quello del Medio Campidano già gravemente ferito dalla disoccupazione”.
“Facciamo appello agli amministratori della Portovesme srl, ai sindacati dei lavoratori, all’Amministrazione Regionale e al Presidente del Consiglio dei Ministri e a tutti coloro che hanno possibilità di mediazione – sottolinea ancora don Statzu – perché, sedendosi attorno a un tavolo, trovino soluzioni atte a garantire la continuità del lavoro e scongiurino nuove misure di cassa integrazione e nuovi ulteriori disagi per i lavoratori diretti e per tutto l’indotto”.
(Unioneonline/v.l.)