La nuova iniziativa per salvare il Porto Canale, dopo il fallimento delle trattative con Q-Terminals per rilevare la concessione del terminal containers, passa dal Parlamento.

«Abbiamo riportato all'attenzione del Governo la situazione del Porto Canale di Cagliari, impegnandolo a convocare il tavolo interministeriale per individuare una utile strategia per il suo rilancio anche nell'attività di Transhipment», fa sapere il deputato di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda, presidente della Commissione Trasporti della Camera e primo firmatario dell'ordine del giorno di FdI, sottoscritto dai colleghi Lampis, Mura e Polo, approvato dal Governo.

Bisogna, aggiunge, «prevedere l'opportunità di intervenire in materia di concessioni demaniali o attività portuali specialmente in quei Porti come Cagliari e Taranto che hanno visto una riduzione dell'attività».

«Abbiamo preso l'impegno di non far cadere nel dimenticatoio la vertenza e lo facciamo, da subito, rimarcando la nostra volontà di sostenere la crescita di un settore fondamentale non solo per Cagliari o la Sardegna ma per l'economia nazionale», conclude Deidda.

Il porto non è completamente fermo grazie all’operatività di Mito, la società controllata dal gruppo Grendi, attraverso Msc per la gestione dei contenitori vuoti. Ma non è certo sufficiente, denunciano i sindacati Filt Cgil: «Vista l’assenza di contratti commerciali, non è una soluzione capace di sostenere un vero rilancio dello scalo, le cui caratteristiche e infrastrutture meritano interessi e sviluppi maggiori affinché possa definirsi realmente come hub internazionale».

(Unioneonline/D)

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