Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca svelano i piani per "far pace" con gli azionisti che hanno perso i risparmi nel default dei due istituti (salvati dal fondo Atlante).

L'offerta di transazione promossa dalla Popolare di Vicenza prevede un riconoscimento economico pari a 9 euro per ogni azione acquistata tramite una banca del gruppo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2016.

L'iniziativa si rivolge a circa 94mila azionisti, che potranno manifestare il proprio interesse fino al 15 marzo 2017, per poi aderire entro il successivo 22 marzo. L'istituto si riserva comunque la facoltà di estendere il periodo di adesione fino al 30 giugno 2017.

L'offerta di Veneto Banca prevede invece "un indennizzo forfettario e onnicomprensivo pari al 15% della perdita teorica sofferta" per gli acquisti di azioni avvenuti (anche in questo caso) tra il 1° gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2016. La proposta si rivolge a circa 75mila azionisti, pari all'85% del totale.

In entrambi i casi, per il successo e la validità dell'offerta è necessaria un'adesione pari ad almeno l'80% delle azioni comprese nel perimetro dell'intervento.

Le transazioni sono dedicate principalmente a persone fisiche, onlus, società di persone. E interessano circa 169mila soci, su un totale di 207mila (l'82% complessivo). In cambio del riconoscimento economico, i risparmiatori si impegnano però a rinunciare a qualsiasi pretesa di rivalsa nei confronti delle banche.

"Il fabbisogno di capitale per le offerte - ha ricordato Fabrizio Viola, consigliere delegato della Popolare di Vicenza - è di oltre 600 milioni di euro per le due banche, senza considerare il fabbisogno di capitale che servirà per la costituzione dei due plafond per i soci che versano in situazione di disagio economico e finanziario".
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