Ospedali in difficoltà nell’Isola: risorse aggiuntive al personale sanitario
La Regione fissa le regole per il sostegno. Solinas: “Misura coraggiosa e innovativa”
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Sono stati definiti dall’assessorato regionale alla Sanità i criteri per l’assegnazione delle RAR, le risorse aggiuntive regionali a sostegno degli ospedali. Lo strumento è rappresentato da due distinti accordi sindacali siglati con i rappresentanti dei medici e del personale sanitario del comparto.
13 milioni di euro vengono stanziati con la legge Omnibus, e sono destinati, attraverso l'introduzione di incentivi “ad hoc”, a sostenere gli ospedali in difficoltà per la carenza di personale.
"Una misura di portata storica, sia per le finalità, sia per le risorse impegnate e che oggi, per la prima volta in Sardegna – spiega il presidente della Regione, Christian Solinas -, diventa uno strumento di riequilibrio, per garantire in tutti gli ospedali la continuità dell'assistenza e dei servizi, anche dove risulti più difficile trovare personale disposto a ricoprire incarichi. Un aiuto concreto per tutto il sistema sanitario regionale”.
Gli accordi riguardano infermieri, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, medici e personale del comparto in servizio nelle aziende del sistema sanitario regionale. Gli incentivi, in particolare, stabiliscono dei premi per il lavoro svolto negli ospedali in difficoltà che abbiano sede al di fuori delle città di Cagliari e Sassari.
Nel documento siglato con i sindacati vengono stabiliti gli obiettivi strategici di “interesse regionale”, che puntano a "garantire la continuità dei servizi di assistenza ospedaliera - si legge nel testo - e valorizzare il contributo delle professionalità impegnate nel raggiungimento degli standard organizzativi".
Negli accordi integrativi predisposti dalle singole aziende sanitarie verranno stabiliti progetti specifici “a garanzia della turnazione notturna" e "della copertura delle assenze non programmate, né programmabili". Per i medici, in particolare, l’intesa fa riferimento al personale impegnato nei reparti di cardiologia, pronto soccorso, chirurgia generale e anestesia e rianimazione, ma non esclude per le aziende sanitarie la possibilità di indicare altri reparti a seconda della necessità.
“Per fare un esempio – spiega la nota -, un dirigente medico in servizio in uno degli ospedali individuato all'interno di un progetto che dovesse dare la propria disponibilità a coprire nell'arco di un mese un minimo di quattro notti riceverà un premio di 400 euro per ogni turno”. "Questo – aggiunge l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu - si traduce in un incentivo non solo per il personale già in servizio nell'ospedale ma rappresenta un elemento di attrattività anche per i medici che, in seguito ai concorsi o altre opportunità di reclutamento, si troveranno a scegliere la propria destinazione. Il fatto che in un ospedale siano attive premialità di questo tipo può costituire una discriminante non di poco conto".
Per il personale del comparto gli incentivi previsti, parametrati alla retribuzione, sono modulati tra i 155 euro a turno, per il personale già in sede, ai 230 e i 275 euro per chi arriva da altri ospedali entro una distanza di cinquanta chilometri o oltre.
In tutti i casi le risorse si intendono "aggiuntive" perché gli incentivi andranno a sommarsi a quanto già previsto per la prestazione lavorativa.
"Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per sopperire a una carenza di personale che non risparmia nessun presidio dell'Isola – concludono il governatore e l’assessore -, un problema che ha radici lontane e a cui stiamo ponendo rimedio con ogni mezzo. È un fatto innegabile che alcuni ospedali soffrano questa carenza più di altri e per questo oggi diamo al sistema sanitario una misura coraggiosa e innovativa che possa riequilibrare le forze in campo a garanzia delle cure, dell'assistenza e dei servizi che riteniamo fondamentali per il territorio”.
(Unioneonline/s.s.)