Causa licenziamenti di massa all’estero per la crisi Covid, con il boom del turismo in Sardegna ci sono gli aerei ma non il personale per farli volare soprattutto per quanto riguarda le compagnie low-cost.

E si moltiplicano i ritardi, qualche volta accompagnati da cancellazioni: due giorni fa, ad esempio, all'aeroporto di Cagliari un volo su tre non è riuscito a partire in orario.

La Sogaerdyn, la società di handling che fa capo alla cagliaritana Sogaer, spiega che per chi non ha lavorato causa Covid sono scadute le autorizzazioni della durata di un anno e per riconquistarle si devono seguire corsi per diverse settimane.

Così, le low-cost ma non solo loro (la tedesca Lufthansa è in difficoltà) non riescono a formare gli equipaggi e a caricare le stive, e soprattutto a scaricare i bagagli. Con i relativi immensi disagi, soprattutto per chi perde una coincidenza intercontinentale con voli di altre compagnie, perché dall'Isola non si giunge in tempo all'aeroporto di partenza del volo più lungo. 

“Abbiamo velocizzato i controlli ai varchi delle partenze – assicura Renato Branca, amministratore delegato di Sogaer (società di gestione dello scalo di Elmas) – Restano i problemi legati ai bagagli non imbarcati in Germania, Regno Unito e Olanda, soprattutto. All'estero, poi, hanno licenziato durante la pandemia anche le guardie della security, e ora sono lenti ai controlli ai varchi. British Airways ha cancellato diversi voli per mancanza di equipaggio soprattutto da Londra Heathrow, ma noi viaggiamo con Gatwick”. 

(Unioneonline)

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