Raccoglie il consenso delle associazioni di categoria il decreto Sblocca-cantieri, in vigore da quattro giorni ed emanato a modifica del Codice degli appalti.

"Le modifiche - dice Francesco Porcu, presidente regionale della Cna - dovrebbero essere accompagnate da altre misure per una revisione generale del sistema ma, certamente, rappresentano la presa d'atto del fallimento del Codice approvato solo tre anni fa".

Le novità riguardano il subappalto fino al 50% (era fino al 30%), ritorno all'appalto integrato (con progettazione esecutiva e non definitiva e possibilità di costruire da subito), innalzamento a 200mila euro del limite a cui ricorrere per gli affidamenti con procedura negoziata (senza appalto, quindi) e consultazione di almeno tre imprese. Oltre a questa cifra, c'è l'obbligo di procedere con gara aperta, ma con aggiudicazione al massimo ribasso ed esclusione delle offerte anomale per accelerare i tempi.

Per quanto riguarda la Sardegna, occorrono 4 anni e mezzo in media per realizzare un progetto, la metà si perde nei procedimenti autorizzativi.

"Aspettiamo di vedere gli effetti - aggiunge Porcu - di certo non bastano le norme per far ripartire i cantieri. Negli ultimi 25 anni sono state cambiate molte volte, senza risultati. Occorre, invece, migliorare la qualità della progettazione, quella degli uffici tecnici della P.A. e rilanciare gli investimenti".
© Riproduzione riservata